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Il castello San Salvatore a Susegana (TV)

Il castello San Salvatore a Susegana (TV) | VenetoClub
Veduta aerea del castello di San Salvatore, immerso nei colli e cinto da mura medievali.

Come accedere al Castello di San Salvatore?

Annunciato dalla svettante mole della torre del Mastio, il castello di San Salvatore è accessibile tramite un romantico viale di ciottoli che conduce all’imponente Porta Nord, attraversa il borgo tra mura merlate e torri scudate e varcato l’affascinante ponte levatoio, guida sino al cuore del castello.

Le romantiche vestigia medievali di Palazzo Ottaviano e dei Palazzi Comitali sembrano fondersi coi gentili declivi di Susegana, ingentiliti da floridi vigneti e ammantati da boschi lussureggianti. Affacciandosi da un immenso terrazzo verde, si può godere il paesaggio dalla pianura fino a Venezia.

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Terrazza panoramica ornata da candide statue, con elegante parapetto in ferro battuto.

La storia del Castello di San Salvatore

Le origini della famiglia Collalto

Le più antiche testimonianze legate alla storia del casato dei Collalto risalgono al 958, anno in cui il re d’Italia Berengario emise un diploma con il quale donava a Rambaldo, l’antenato dei Collalto, il bosco del Montello e della Curtis di Lovadina, vasta pianura di prati, pascoli e vigneti ai piedi delle colline trevigiane.

La fondazione dei castelli di Collalto e di San Salvatore, edificati tra i maestosi rilievi Prealpini e il gelido nastro argentato del fiume Sacro alla Patria, risale ai secoli XII e XIII, epoca in cui l’illustre famiglia di origine longobarda governava i territori della Marca Trevigiana con il titolo di Conti di Treviso.

Sorto sulla cima di un colle alberato a difesa dei guadi, il grandioso, ieratico fortilizio strategico si adatta sapientemente al paesaggio collinare che lo avvolge. L’equilibrata sintesi tra gli incontaminati pendii verdeggianti e la solenne imponenza dell’antico complesso architettonico evoca uno scenario fiabesco, sospeso nel tempo, che a distanza di secoli desta fascino e meraviglia in chi ha la fortuna di ammirare questo luogo incantato, scandito da rigogliosi vitigni baciati dal sole, punteggiato di ulivi argentati e costellato di maestosi alberi secolari che rivaleggiano in altezza con le mura di pietra, le graziose porte a rivellino e le svettanti torri merlate dell’inespugnabile fortezza medievale.

Uno dei complessi fortificati più estesi d’Europa, il castello di San Salvatore arrivò presto a raggiungere una superficie di 30.000 m² tra la rocca dedicata alla corte e il borgo abitato da contadini e artigiani.

Il castello di San Salvatore tra arte, mito, guerra e poesia

Durante il periodo di stabilità della Pax Veneziana e nel corso del Rinascimento, il castello di San Salvatore si affermò come un prospero punto di riferimento culturale per musicisti, pittori, letterati e poeti. Divenuto sfondo privilegiato dei dipinti del celebre artista Cima da Conegliano, il castello della famiglia Collalto ospitò Monsignor Giovanni Della Casa, che in questa spettacolare cornice scrisse il suo celebre Galateo.

E tra le ‘selve d’arbori e fronde’ tutt’intorno al Castello di San Salvatore, Gaspara Stampa, erudita poetessa vissuta nel Cinquecento, cantò nelle sue meravigliose ‘Rime’ l’amore straziante per Collaltino di Collalto.

Al 1599 risale lo straordinario “Torneo della Barriera” indetto dal Conte Antonio IV in occasione delle sontuose nozze della figlia Matilde: un teatro d’armi destinato ad entrare nella storia al quale parteciparono oltre quattromila persone.

Il ramo moravo della famiglia Collalto

Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento il giovane Rambaldo XIII, appena sedicenne, decise di rinunciare alle proprie prerogative comitali e di mettersi al servizio dell’Imperatore d’Austria, distinguendosi in significative imprese militari. Grazie al proprio valore, coraggio e intelligenza strategica, Rambaldo XIII ottenne come ricompensa diversi castelli e possedimenti in Moravia.

A testimonianza del saldo legame tra i rami trevigiano e moravo della famiglia Collalto, una legge di famiglia prevedeva che, nel momento in cui uno dei due rami si fosse estinto, privo cioè di una discendenza maschile, l’altro ramo sarebbe subentrato.

Palazzo Odoardo

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Veduta diurna di Palazzo Odoardo e delle mura medievali durante un giorno di festa. Sullo sfondo si stagliano incantevoli colli boscosi.

Aspirante alla prestigiosa carica di doge della Serenissima, il Conte Odoardo fece erigere nel XVIII secolo un sontuoso palazzo come simbolo del proprio prestigio e potere.

Imperatori, principi e nobili di ogni titolo e rango, grandi condottieri, artisti talentuosi e illustri prelati scelsero la Corte dei Collalto e i vasti e luminosi ambienti di Palazzo Odoardo come sede prediletta di incontri e decisioni, teatro di feste straordinarie e scenario di eventi degni di memoria.

Nel 1762 all’età di sei anni, il giovane Wolfgang Amadeus Mozart tenne il suo primo concerto viennese a Palazzo Collalto nella capitale austriaca.

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Veduta notturna di Palazzo Odoardo e delle mura medievali del castello di San Salvatore.

La prima Guerra Mondiale

Durante la battaglia di Caporetto, combattuta dal 24 ottobre al 17 novembre 1917, il Regio Esercito cedette all’urto dell’avanzata austro-tedesca, ritirandosi di circa 150 km dal fronte dell’Isonzo alla linea del Piave, dove mise in atto un’eroica e tenace resistenza.

Bersagliato dall’artiglieria italiana nelle successive fasi del conflitto, il complesso architettonico fu gravemente danneggiato. Ciononostante, la famiglia Collalto non si perse d’animo e avviò un’appassionata fase di recupero dello straordinario patrimonio storico-artistico del Castello di San Salvatore. I lavori di restauro si conclusero nel 2003 con l’inaugurazione, da parte del Principe Manfredo, del nuovo castello che si propone oggi di tornare agli antichi fasti quale splendida ambientazione per eventi indimenticabili.

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Cena di gala nei sontuosi ambienti del castello di San Salvatore.

Gli eleganti pavimenti in terrazzo alla veneziana, le pregiate tappezzerie e i preziosi lampadari in vetro di Murano che nobilitano gli ambienti dei saloni delle feste si integrano armoniosamente ai meravigliosi spazi open-air, generando un’atmosfera da mille e una notte ideale per accogliere spettacoli e cene di gala, concerti e sfilate di moda; e ancora: convegni, meeting e incentive aziendali, eventi, feste, shooting fotografici e matrimoni indimenticabili. Per ogni evento, la parola d’ordine è una sola: eccellenza.

All’ultimo piano del favoloso palazzo si trovano le suites, nelle quali si respira un’atmosfera d’altri tempi: arredi d’epoca, servizio discreto e attento, vista mozzafiato su vigneti, praterie, boschi, e laggiù a perdita d’occhio sulla pianura fino a Venezia, sui Colli Euganei di Padova, sul Friuli Venezia Giulia, sulle Alpi bellunesi.

Le camere sono dedicate al Principe e alla Principessa, titolo nobiliare di casa Collalto di origine asburgica di cui solamente il capo della famiglia e la moglie possono fregiarsi dal lontano 1822.

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Suggestiva veduta serale del Castello di San Salvatore.

La cantina Conte Collalto di Susegana

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La Principessa Isabella Collalto de Croÿ nella bottaia storica della cantina Collalto.

Dal 2007, Isabella Collalto de Croÿ segue personalmente la cantina Conte Collalto e dal 2018 anche il castello San Salvatore.

Primogenita del Principe Manfredo e della Principessa Trinidad di Collalto, la Principessa Isabella Collalto de Croÿ è erede della storica e unica tradizione del casato dei Collalto. Dal 1110, la nobile famiglia ha presidiato queste colline, divenute nel tempo il cuore nobile del prosecco, mettendone a frutto la fertilità, con particolare predilezione per la cura e lo sviluppo dei vigneti e del vino.

Le eccellenze vinicole della cantina Collalto

L’eccellenza dei vini prodotti nella cantina millenaria, da sempre di proprietà della famiglia Collalto, è il risultato dei sapienti processi di vinificazione tramandati dall’illustre casato di generazione in generazione, uniti al delicato microclima e alle caratteristiche minerali del suolo in cui ogni vitigno è coltivato.

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Alla fine del XIX secolo, il conte Ottaviano Antonio, chiamato anche “il conte agricoltore”, era membro del consiglio della scuola enologica di Conegliano. Socio di maggioranza del primo Comizio Agrario, il conte diede inizio alla costruzione della moderna cantina a Susegana con uffici, alcuni alloggi, scuderie e moderni macchinari.

l’Ottaviano, spumante sui lieviti, è dedicato proprio al conte agricoltore, uno dei pionieri del prosecco che con la propria lungimiranza e idee innovative contribuì a porre le basi della moderna enologia. Il prosecco “sui lieviti” rappresenta infatti le origini dell’attuale prosecco spumante.

“Ottaviano” nasce dall’idea di riproporre, in chiave moderna, la tradizione della famiglia Collalto, come lo sono l’eccellente Brut Millesimato, “Isabella”, Charmat lungo, che porta il nome della Principessa Isabella Collalto de Croÿ, ed il Rosé Spumante Extra-Dry “Violette”, prodotto da uve Manzoni Moscato, incrocio di Raboso Piave e Moscato d’Amburgo, che porta il nome della figlia della principessa.

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Violette Rosé Incrocio Manzoni Moscato Spumante Extra-Dry, nato sulle colline attorno al castello di San Salvatore.

Coltivato dal 1700 grazie al Conte Antonio Rambaldo, il Wildbacher, ormai autoctono, è una delle qualità vinicole più rinomate della tenuta della nobile famiglia. Al prof. Luigi Manzoni si deve invece la produzione, dai primi decenni del Novecento, dei pluripremiati Incrocio Manzoni.

Itinerari enoturistici

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Degustazione e tour tra i vigneti della tenuta Collalto in fuoristrada. Sullo sfondo, viale di cipressi e le mura merlate del castello di San Salvatore.

La vasta tenuta di 146 ettari, dei quali 100 vocati alla produzione del Prosecco, rappresenta lo scenario ideale per organizzare visite ai vigneti in bicicletta o in fuoristrada. Da qui si gode di una veduta privilegiate dei rigogliosi colli dorati del Prosecco Superiore DOCG, patrimonio Unesco dal 2019.

Nello store, il turista potrà scegliere di acquistare, oltre ai vini della produzione Conte Collalto, altri prodotti d’eccellenza come il Gin, la Grappa, l’Amaro: tutti prodotti a chilometro zero realizzati dalla cantina.

Collalto Lodge e i Tours guidati

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Tour tra vigneti della storica tenuta della famiglia Collalto.

Punto di partenza di appassionanti itinerari immersi nel verde da fare a piedi, a cavallo o in bicicletta, la cantina permette di soggiornare in alcuni splendidi appartamenti che si possono prenotare direttamente online.

L’emozionante viaggio sensoriale si articola tra le cantine storiche e i vitigni autoctoni nel cuore delle colline della Marca Trevigiana, scenario da sogno in cui potrete conoscere le antiche tecniche di vinificazione della tenuta e partecipare a degustazioni vinicole che si svolgono nella Sala del Vino, location dal fascino magico e antico.

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Panorama mozzafiato del Castello di San Salvatore circondato dalle colline del Prosecco, da boschi, pascoli e uliveti.

I coinvolgenti tour che il visitatore avrà la possibilità di intraprendere includono:

  • Il Tour Gourmet, tour in cantina e nella bottaia storica con la degustazione di 4 vini, accompagnati da un tagliere di deliziosi prodotti locali.
  • Il Tour Riserve guida il visitatore alla scoperta delle gemme della cantina Collalto. Attraverso la visita alla cantina e alla bottaia storica il turista scoprirà dove e come vengono prodotte le grandi eccellenze della selezione Collalto, terminando la visita con la degustazione di alcuni tra i vini più prestigiosi prodotti dalla Cantina.
  • Il Tour degli Incroci Manzoni ci porta invece alla scoperta della storia degli Incroci Manzoni, creati dal Professor Luigi Manzoni, professore della Scuola Enologica di Conegliano tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento, grazie al contributo della Famiglia Collalto.
  • Il Tour della Vite al Calice è un’esperienza immersiva nella storica tenuta dei Collalto. Un tuffo tra vigneti, cantina e bottaia. Degustazione itinerante tra natura e storia ai piedi dell’incantevole Castello di San Salvatore.
  • Il Tour delle tenute è dedicato agli avventurosi che desiderano salire a bordo di un fuoristrada storico per ammirare i vigneti ai piedi del Castello di San Salvatore. Una visita davvero esclusiva tra panorami mozzafiato assaporando i vini della cantina che ha fatto la storia.

    Le occasioni di intrattenimento offerte dalla cantina celebrano il legame tra i ritmi della natura e l’antica e nobile tradizione della produzione vinicola.
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Brindisi tra i vigneti storici. Castello di San Salvatore.

I prossimi eventi sono previsti per il 7 e l’8 ottobre con la Festa di fine vendemmia, quando la cantina festeggerà per due serate la fine della vendemmia con musica live, food trucks e ovviamente l’ottimo vino!

Durante la Castagnata di San Martino, prevista per l’11 novembre, il vino sposerà le castagne per una giornata all’insegna delle tradizioni e della convivialità.

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La Principessa Isabella Collalto de Croÿ ci dà il benvenuto nella tenuta secolare della famiglia Collalto.

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