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Centinaia di apprendisti maghi affollano Thiene e il suo Castello, ha aperto oggi la Scuola di Magia Italiana

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Un evento per ragazzi al quale occorre iscriversi un anno prima per seguire le lezioni;
gli aspiranti maghetti per andare a lezione di incantesimi e pozioni arrivano da tutta Italia

Centinaia di apprendisti maghi affollano Thiene e il suo Castello, ha aperto oggi la Scuola di Magia Italiana | VenetoClub
Scuola di Magia Castello di Thiene – i ragazzi vengono accolti in Castello

Thiene (Vicenza), 27 agosto – Ha aperto nel pomeriggio di oggi la Scuola di Magia Italiana, al Castello di Thiene, per tre appuntamenti imperdibili ed originali: il primo fino al 29 agosto, a seguire dal 30 agosto al primo settembre e poi dal 6 all’8 settembre. La città di Thiene si anima tra mantelli colorati e un roteare di bacchette magiche. Fan del maghetto più celebre al mondo sono arrivati in centinaia da tutta Italia – vestiti di tutto punto e con appunto l’inevitabile bacchetta – per vivere questa straordinaria esperienza, della durata di tre giorni. Si tratta di una vera e propria scuola, con tanto di corsi di magia, lezione di pozioni, esame finale e consegna del diploma. Per accedere ai corsi serve passione e determinazione dato che i posti per frequentare si esauriscono in tempi brevissimi e occorre prenotarsi ormai un anno prima per garantirsi lo status di apprendista mago.

«I partecipanti – spiega Francesca di Thiene, comproprietaria del Castello di Thiene – dopo aver ricevuto la lettera di ammissione, vengono accolti nel castello; da quel momento inizia l’avventura: tre giorni all’interno di una vera scuola di magia”.
Il successo di questo evento sta nella professionalità degli attori della Scuola di Magia Italiana che rendono l’iniziativa unica e particolarmente realistica grazie a costumi e scenografie. Il resto lo fanno le sale della location – il Castello di Thiene – che vengono allestite ad hoc. All’evento partecipano ragazzi e ragazze delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Centinaia di apprendisti maghi affollano Thiene e il suo Castello, ha aperto oggi la Scuola di Magia Italiana | VenetoClub
Scuola di Magia Castello di Thiene – bacchette magiche da scegliere

Una Domenica di cultura

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il 18 agosto torna la giornata con le Dimore Amiche, 5 viste guidate in Veneto

Verona/Vicenza/Padova, 16 agosto 2024 – La domenica dedicata alle Dimore Amiche del Veneto torna il 18 Agosto che aprono per una serie di visite guidate d’eccezione. Appuntamento in provincia di Padova, a Parco Frassanelle (ore 17.00), a Vicenza Villa Da Schio (ore 11.00), Villa Valmarana ai Nani (ore 10.30), Castello di Thiene (ore 10.30), a Verona Villa Sagramoso (ore 11.00 solo chiesetta). Si tratta di un evento culturale che punta alla promozione e valorizzazione delle dimore storiche ancora oggi abitate dalle famiglie che le custodiscono da decenni.  Il circuito di Adsi Dimore Amiche del Veneto (DAV) è nato nel 2020 con l’obiettivo di mettere a sistema le esperienze di ciascuna villa e valorizzare il patrimonio storico, architettonico e culturale del Veneto. Ingresso a pagamento, su prenotazione. 

Per prenotare le visite presso le Dimore Amiche: 

– Villa Valmarana ai Nani (Vicenza): ore 10.30 (a pagamento) prenotazione www.villavalmarana.com

– Villa da Schio Castelgomberto (Vicenza): ore 11.00 (a pagamento) prenotazione https://www.villadaschio.com/calendario-aperture

– Castello di Thiene – Thiene (Vicenza): ore 10.30 (a pagamento) prenotazione su www.castellodithiene.com

Una Domenica di cultura | VenetoClub
Giardino Castello di Thiene facciata Nord

– Villa Sagramoso Sacchetti Verona: ore 11.00 (a pagamento) scrivere a sagramoso.alvise@gmail.com

Una Domenica di cultura | VenetoClub
provincia di VERONA Villa Sagramoso Sacchetti

– Parco Frassanelle – Rovolon PD: visite guidata villa, parco e grotte, ore 17.00, (a pagamento) prenotazione www.frassanelle.it

Una Domenica di cultura | VenetoClub
Parco Frassanelle

Cosa fare a Borgo Valbelluna: (BL): 3 idee

Scopri cosa fare a Borgo Valbelluna: i laghetti della Rimonta, il Castello di Zumelle, La grotta azzurra. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Borgo Valbelluna?

Il comune di Borgo Valbelluna confina a nord con Santa Giustina, a nord est con Sedico, a nord ovest con Cesiomaggiore, a sud con Follina, a sud est con Cison di Valmarino e Revine Lago, a sud ovest con Miane e Valdobbiadene, a est con Limana, a ovest con Feltre e Quero Vas (Setteville).

Escursione a Borgo Valbelluna

Il punto di partenza dell’itinerario è Piazza Lentiai Crivellaro, nel cuore storico di Borgo Valbelluna. Di fronte a voi si trova il lato sud della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Svoltate a destra in Via dei Martiri e procedete a est affiancando la graziosa Piazza Chamarande, incorniciata da incantevoli edifici d’epoca e da tre ippocastani che svettano al fianco di una caratteristica abitazione terrazzata.

I laghetti della Rimonta

Oltrepassato il torrente Rimonta svoltate a sinistra e seguite Via Bardies fino a raggiungere l’ingresso del sentiero naturalistico dei laghetti della Rimonta.

Il piacevole percorso ad anello si snoda per 2,5 km tra ontani, abeti, noci, pioppi, salici e molte altre rigogliose piante lambite da limpidi specchi d’acqua sorti dalla confluenza del fiume Piave e dell’omonimo torrente.

Lo splendido panorama lacustre è punteggiato di sculture in legno raffiguranti gigantesche formiche operaie, meticolose riproduzioni in scala di funghi ombreggiati dalle chiome di aceri e frassini, un enorme ragno intento a tessere la propria tela, leggendari serpenti marini e altre creature del mondo naturale e folclorico che popolano questo ambiente fiabesco.

Conclusa la visita all’oasi ripercorrete Via Bardies fino all’incrocio con la strada provinciale 1, svoltate a sinistra e procedete per circa 100 metri, poi girate nuovamente a sinistra, continuate su Via Bardies per quasi 300 metri e superate il ponte sulla strada provinciale 1 alla vostra destra. Delimitato da muriccioli a secco e floridi ciliegi, il tragitto si articola su Via Bardies e Via Corte tra luminosi declivi boscosi ed eleganti cascine. Superate l’abitato di Corte e continuate in direzione dell’abitato di Tallandino, dove si trova l’antica chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia. A questo punto procedete a est su Via Corte, Via Rive di Villa e Via Loreto per raggiungere il centro di Villa di Villa.

Il castello di Zumelle

All’incrocio tra Piazza Indipendenza e Via Castello di Zumelle svoltate a destra in direzione di Tiago e procedete per 1 km addentrandovi nel sereno panorama della media valle del Piave sovrastata dalle Dolomiti e dalle Prealpi Bellunesi.

Al bivio tenete la sinistra, poi dopo 200 metri tenete di nuovo la sinistra e procedete per 1,2 km assecondando il saliscendi di verdi alture alberate. Raggiunta la chiesa di San Donato svoltate a sinistra per arrivare al parcheggio del castello di Zumelle.

Situata in Via San Donà, 4, l’imponente roccaforte si staglia sulla sommità di un colle lambito dal Torrente Terche e domina con la propria formidabile mole la vallata sottostante.

Risalente all’epoca romana, questo gioiello di architettura militare rappresenta lo scenario ideale per ospitare coinvolgenti iniziative come la Fiera della Perdonanza, evento imperdibile per chi si chiede cosa fare a Borgo Valbelluna. In occasione dell’appassionante rievocazione storica, il possente maniero e il parco lussureggiante che lo circondano si animano di musici, acrobati, artigiani, dame e cavalieri in sgargianti abiti e armature medievali per guidare i visitatori in un’atmosfera fiabesca e sospesa nel tempo.

La grotta azzurra

Per arrivare alla tappa conclusiva del percorso seguite il sentiero sterrato che partendo dal parcheggio del castello di Zumelle si addentra nella densa vegetazione boschiva fino a sbucare in Via Tiago. Svoltate a destra e procedete in discesa per circa 70 metri fino a trovare alla vostra sinistra l’imbocco del sentiero di circa 2 km che conduce alla forra del torrente Rui.

Punto di riferimento per gli appassionati di escursionismo che si chiedono cosa fare a Borgo Valbelluna, la profonda cavità naturale è sovrastata da ripide pareti di roccia stratificata ed è alimentata da zampillanti cascate che si gettano nello specchio d’acqua cristallino, i cui brillanti riflessi turchese e verde smeraldo rendono questa località una delle mete più suggestive e fotogeniche dell’itinerario.

Cosa fare a Loreo (RO): 3 idee

Scopri cosa fare a Loreo: la sagra del pane, giro in bicicletta a Loreo, la chiesa di Santa Maria Assunta. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Loreo?

Il comune di Loreo confina a nord est con Chioggia, a nord ovest con Cavarzere, a sud con Taglio di Po, a est con Rosolina e Porto Viro, a ovest con Cavarzere e Adria.

La sagra del pane

L’edizione 2024 della sagra del pane ha avuto luogo da martedì 11 a domenica 16 giugno 2024 nelle principali vie e piazze del paese.

Se vi chiedete cosa fare a Loreo, la sagra del pane è un’occasione da non perdere per trascorrere la stagione primaverile all’insegna di musica dal vivo (dal blues al rock and roll), serate di danza e mostre d’arte. Il programma dell’evento include un’ampia area mercato in cui è possibile scegliere tra invitanti tipicità enogastronomiche come il Pan Biscotto Polesano, da gustare nella cornice di un’incantevole località del Polesine a breve distanza dal Parco Regionale Veneto del Delta del Po.

Per maggiori informazioni in merito alla tradizionale ricorrenza è possibile consultare la pagina Facebook Pro Loco Loreo.

Giro in bicicletta a Loreo e Rosolina Mare

Il punto di partenza dell’itinerario è la Piazzetta in Via Europa, 3d. Prendete l’uscita a nord all’incrocio con Via Eleonora Duse e svoltate a sinistra in direzione del campo da calcio. All’intersezione svoltate a sinistra in Via XXV Aprile. Alla rotatoria (Largo di Rorai) prendete la prima uscita in Via Roma, dopodiché attraversate il ponte sul naviglio nel cuore storico di Loreo, da cui si gode di una veduta suggestiva del corso d’acqua incorniciato da pittoresche abitazioni porticate. Svoltate a destra e percorrete Riviera Nuova per 280 metri, poi girate a sinistra in Passo Vecchio e procedete fino all’incrocio con Via Padova.

Svoltate a destra e procedete per 1,8 km lungo la strada che si estende ai margini del placido corso d’acqua, dopodiché attraversate il ponte alla vostra destra e continuate per poco più di 3 km sulla strada provinciale 34 e Via Oselin. Il percorso si snoda lungo il canale che solca la sconfinata campagna del Polesine ammantata da campi di granturco e punteggiata di fabbricati e graziose dimore rurali. Tenete la destra in direzione dello scivolo per imbarcazioni, poi all’incrocio girate a sinistra e seguite per 3,1 km la strada che si articola lungo il fiume Adige.

Dopo aver superato il Canale Po Brondolo, procedete per circa 800 metri e svoltate a destra in Via Valentino Brigato. A questo punto il percorso si estende lungo la linea ferroviaria, addentrandosi nel sereno panorama campestre rosolinese punteggiato di antichi caseggiati rustici e di eleganti cascine ombreggiate da cedri e pini marittimi.

Seguite Via Valentino Brigato fino all’incrocio con Via Borgata Volto. Svoltate a destra, poi subito a sinistra in Via dei Cesari. Dopo 1,7 km, all’incrocio svoltate a destra e procedete fino all’intersezione. Girate a sinistra e seguite Via Bassafonda e Via XXV Aprile per 3,2 km fino ad arrivare al Bar Masorin.

L’itinerario si immerge nella silenziosa campagna ombreggiata da lunghe schiere di pioppi cipressini e siepi rigogliose.

A questo punto tenete la destra fino all’incrocio con Via Fenilone. Svoltate a destra e procedete per 850 metri, poi svoltate a destra in Via Arzeron. Dopo 1,2 km, alla rotonda prendete la terza uscita e seguite Via Europa per 280 metri per tornare al punto di partenza.

La chiesa di Santa Maria Assunta

Opera dell’architetto veneziano Baldassare Longhena, il maestoso luogo di culto è situato in situato in Piazza Longhena, 10. La chiesa arcipretale si distingue per una facciata barocca a doppio spiovente ritmata da quattro lesene doriche poggianti su alti piedistalli, al di sopra delle quali si stagliano l’architrave, il fregio e il frontone triangolare dentellato.

Il luogo di culto è accessibile da ovest attraverso tre portali, il centrale dei quali centinato. Affiancato da due ingressi rettangolari di minore dimensione, il portone ligneo mediano è incorniciato da lesene e semicolonne corinzie sormontate da un timpano ricurvo dentellato.

Se vi chiedete cosa fare a Loreo, questo gioiello di architettura custodisce splendidi tesori di arte sacra, tra cui spettacolari opere pittoriche di Pietro Damini.

Cosa fare a Rosolina Mare (RO): 3 idee

Scopri cosa fare a Rosolina Mare: la sagra di San Rocco, giro in bicicletta a Rosolina Mare, il Giardino Botanico di Porto Caleri. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Rosolina Mare?

Il comune di Rosolina Mare confina a nord con Chioggia, a sud con Porto Viro, a est con il mare Adriatico, a ovest con Loreo.

La sagra di San Rocco

L’edizione 2023 della tradizionale celebrazione ha avuto luogo da sabato 12 a mercoledì 16 agosto nel centro urbano rosolinese.

Se vi chiedete cosa fare a Rosolina Mare, l’antica sagra di San Rocco è un’occasione da non perdere per trascorrere la bella stagione all’insegna di musica d’orchestra, serate danzanti e invitanti pietanze da gustare nelle splendida cornice di un accogliente paese del Basso Polesine rivolto sul mare Adriatico.

Per maggiori informazioni in merito all’evento è possibile consultare la pagina Facebook Pro Loco Rosolina.

Giro in bicicletta a Rosolina Mare

Il punto di partenza dell’itinerario è Piazza Martiri della Libertà, incorniciata da pini marittimi. Lasciate alla vostra destra l’ingresso della sede municipale e seguite Via Guglielmo Marconi in direzione ovest per 230 metri, dopodiché girate a destra in Via dei Cesari. Procedete per 1,1 km tra eleganti cascine avvolte da giardini ben curati punteggiati di salici, noci, magnolie, acacie e molte altre rigogliose piante d’alto fusto.

Tenete la destra in Via dei Cesari per 1,7 km inoltrandovi nel placido scenario agreste rosolinese costellato di fabbricati rustici circondati dal verde. All’intersezione con Via Borgata Volto svoltate a destra, poi subito a sinistra in Via Valentino Brigato. Proseguite per 400 metri lungo Via Valentino Brigato, dopodiché svoltate a destra in Via Mario Crivellari.

All’incrocio con Via Venezia svoltate a destra. Dopo circa 60 metri imboccate Via Morosini alla vostra sinistra e procedete per 1 km fino all’incrocio. A questo punto svoltate a destra e seguite Via Deserto per 140 metri, procedendo ai margini di un florido parco alberato e di un campetto da calcio. Tenete la sinistra in Via Deserto e procedete a nord per 450 metri.

All’incrocio con Via Rosolina Mare tenete la destra e seguite il percorso sterrato che conduce al Ristorante Ca’ Bosello, dopodiché svoltate a sinistra in Via Rosolina Mare. All’incrocio svoltate a destra e procedete per circa 6,5 km all’ombra di svettanti filari di pioppi cipressini, assecondando il serpeggiante corso dell’Adige dagli argini ammantati di vegetazione ripariale.

Alla rotonda prendete la prima uscita e procedete a sud per 4,5 km lungo Via della Boccavecchia. Poco prima del parcheggio svoltate a sinistra e procedete per 400 metri, poi svoltate nuovamente a sinistra per addentrarvi nella lussureggiante vegetazione di ginepri, pini marittimi, pini domestici, lecci, ailanti, ginepri, olmi e molte rigogliose piante d’alto fusto che caratterizzano la straordinaria biodiversità del Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri.

Procedendo in direzione est il tracciato conduce alla spiaggia di Porto Calieri e alla terrazza litoranea del Giardino Botanico, uno dei punti panoramici più suggestivi del percorso.

Se vi chiedete cosa fare a Rosolina Mare, questo percorso ciclabile è consigliato a chi desideri visitare il centro urbano rosolinese, ammirare spettacolari vedute del panorama fluviale e della foce dell’Adige e avventurarsi nell’ambiente incontaminato di straordinari parchi naturalistici.

Il Giardino Botanico di Porto Caleri

L’incantevole oasi naturalistica si estende per 44 ettari nell’area meridionale del litorale di Rosolina Mare. I tre itinerari che attraversano il giardino botanico permettono di esplorare la pineta, della zona umida e l’area in prossimità della spiaggia.

Una delle località più affascinanti e fotogeniche del comune, il giardino botanico permette di esplorare, tramite comodi camminamenti sopraelevati, il formidabile patrimonio di biodiversità vegetale che distingue i diversi settori del giardino botanico.

Cosa fare a Porto Tolle (RO): 3 idee

Scopri cosa fare a Porto Tolle: la fiera del Delta, giro in bicicletta a Porto Tolle, Palazzo Camerini. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Porto Tolle?

Il comune di Porto Tolle confina a nord, a sud e a est con il mare Adriatico, a ovest con Porto Viro, Taglio di Po e Ariano del Polesine.

La fiera del Delta

L’edizione 2023 della fiera del Delta ha avuto luogo da mercoledì 30 agosto a domenica 3 settembre nelle principali vie e piazze del paese.

Se vi chiedete cosa fare a Porto Tolle e desiderate trascorrere l’estate all’insegna di musica dal vivo, invitanti specialità che valorizzano la gastronomia locale, elettrizzanti parchi di divertimento e itinerari a piedi e in bicicletta per ammirare il patrimonio naturalistico del territorio, partecipare alla fiera del Delta farà sicuramente al caso vostro!

Per maggiori informazioni in merito alle numerose iniziative organizzate dal comune di Porto Tolle per vivere al meglio la bella stagione in questa incantevole località, è possibile consultare e pagine Facebook Pro Loco Porto Tolle e Comitato Tolle Paese in Festa.

Giro in bicicletta a Porto Tolle

Il punto di partenza dell’itinerario è Piazza Milite Ignoto. Lasciate alla vostra destra la facciata della Chiesa SS. Cuore di Gesù e procedete fino all’incrocio con Via Giacomo Matteotti. Svoltate a destra e seguite la strada provinciale 38 fino ad arrivare alla frazione di Tolle. La prima parte del tragitto si addentra nella placida campagna del Polesine, solcata dal corso del Po e ammantata da sconfinate distese di granturco punteggiate di fabbricati rustici e ruderi in mattoni a vista di antichi casolari.

Il percorso continua lungo Via Po di Tolle e Via Strada del Mare per 14 km, attraversando gli abitati di Ca’ Dolfin, Giarette, Scardovari e Bonelli fino ad arrivare al Porto Barricata, Porto turistico del Delta del Po.

All’estremità sud della spiaggia delle conchiglie si gode di una veduta mozzafiato del mare Adriatico e dello Scanno del Palo. L’itinerario prosegue a nord ovest lungo la strada provinciale 38, costeggiando la Sacca degli Scardovari, incantevole insenatura vocata all’acquacoltura di prelibati molluschi, in particolare le vongole veraci e la cozza di Scardovara DOP.

Il percorso si estende ai margini dell’ampia laguna per 22 km. Per tornare al punto di partenza procedete in direzione nord per 17 km lungo l’argine del Po della Donzella. Particolarmente suggestivo è il ponte di Barche del Po della Gnocca, situato all’altezza dell’abitato di Santa Giulia.

Dopo aver superato gli abitati di Cassella, Gnocca, Ca’ Mora e Donzella, troverete alla vostra destra il viale alberato che conduce alla chiesa della Beata Vergine del Carmine. Tenete la destra in Via Po di Gnocca affiancando la sede della protezione civile di Porto Tolle. All’intersezione con la SP38 attraversate la strada e seguite Via Aldo Moro per 800 metri, poi svoltate a destra in Via Giacomo Matteotti. Dopo 1,1 km svoltate a destra per tornare in Piazza Milite Ignoto.

Se vi chiedete cosa fare a Porto Tolle, questo percorso naturalistico è ideale per chi desideri contemplare spettacolari panoramiche del Parco regionale del Delta del Po.

Palazzo Camerini

Situato in Via Isonzo, 25, 45018 Polesine Camerini, Palazzo Camerini è un imponente complesso architettonico a pianta rettangolare costituito da una casa dominicale, a tre piani, ai cui lati si estendono due maestose ali porticate simmetriche.

Le due barchesse sono affiancate da due corpi di fabbrica a due piani, disposti a “L”.

Uno dei punti di riferimento culturali più affascinanti del comune di Porto Tolle, la residenza signorile è immersa nello straordinario paesaggio agreste dell’omonima isola lambita a est dalla sacca del Canarin, a ovest dal Po delle Tolle e a nord dal Po della Pila.

Il Bosco delle Viole a Mansuè (TV)

Il Bosco delle Viole a Mansuè (TV) | VenetoClub
Il Bosco delle Viole a Mansuè (TV). sentiero due Boschi.

Il Bosco delle Viole è un’area boschiva di pianura situata nella campagna di Mansuè all’estremità orientale della provincia di Treviso.

Fondato a metà degli anni novanta sulla base di un progetto con finalità ambientali, didattiche e produttive, questo polmone verde ha costituito e rappresenta tutt’ora un modello di progettazione nell’ambito della selvicoltura.

Il Bosco delle Viole a Mansuè (TV) | VenetoClub

Il Bosco è inserito in una superficie aziendale agricola di circa 30.000 metri quadrati. Custodisce degli alveari e durante la bella stagione migliaia di api svolgono la loro fondamentale attività di impollinazione, raccolgono nettare, melata e, naturalmente, producono miele.

Il Bosco delle Viole a Mansuè (TV) | VenetoClub
Il Parco delle Api. Il Bosco delle Viole a Mansué (TV).

Nato grazie alla passione e lungimiranza del fondatore Gianfranco Marchetti, agronomo, erborista e insegnante, di Alessandro Marchetti, musicista, scrittore e apicoltore e di Elena Marchetti, operatrice del benessere, il Bosco delle Viole è una Fattoria didattica iscritta all’Elenco della Regione Veneto, nella quale è possibile svolgere laboratori di botanica, di apicoltura e partecipare a visite guidate, adatte a persone di ogni età, per scoprire e conoscere il pregiato agroecosistema che caratterizza l’area.

Il Bosco è anche luogo di riconnessione con la natura e grazie ad attività di meditazione e rilassamento è capace di donare esperienze rigeneranti e di benessere.

Si precisa che il Bosco delle Viole è un luogo privato ed è possibile accedervi solo in determinate giornate che vengono indicate sulla pagina Facebook (Bosco delle Viole di Mansuè – TV) e Instagram (@bosco_delle_viole). È possibile, inoltre, prenotare visite guidate per gruppi di persone; si rimanda al sito web (www.boscodelleviole.it) circa la descrizione delle attività e dei percorsi didattici.

Il Bosco delle Viole a Mansuè (TV) | VenetoClub
Il Bosco delle Viole a Mansuè (TV). Il sentiero dello scoiattolo.

Cosa fare a Taglio di Po (RO): 3 idee

Scopri cosa fare a Taglio di Po: la fiera del Carmine, giro in bicicletta a Taglio di Po, la tenuta Ca’ Zen. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Taglio di Po?

Il comune di Taglio di Po confina a nord est con Loreo, a nord ovest con Adria, a sud con Ariano nel Polesine, a est con Porto Viro, a ovest con Corbola.

La fiera del Carmine

L’edizione 2024 della fiera del Carmine è prevista da venerdì 12 a domenica 21 luglio nel centro urbano del comune.

Se vi chiedete cosa fare a Taglio di Po, la fiera del Carmine è un’iniziativa da non perdere per trascorrere la bella stagione all’insegna di invitanti specialità gastronomiche, musica dal vivo, serate di danza, parchi di divertimento e molto altro!

Per maggiori informazioni in merito alla fiera del Carmine è possibile consultare la pagina Facebook Pro Loco Taglio di Po.

Giro in bicicletta a Taglio di Po

Il punto di partenza dell’itinerario è Vicolo San Francesco, 1, in corrispondenza della chiesa di San Francesco d’Assisi. Lasciate la facciata del luogo di culto alla vostra destra e dirigetevi a est in Via Pisani Vittor fino all’incrocio con Via Romea. Svoltate a destra e procedete a per 1 km lungo Via Romea. Alla rotonda prendete la seconda uscita e continuate a sud per 8,4 km lungo Via del Giubileo e Via Romea, attraversando gli abitati di Piano e Rivà. La prima parte del tragitto si addentra nella sconfinata pianura del Polesine punteggiata di caseggiati campestri avvolti da campi di granturco e di frumento.

Raggiungere la sommità dell’argine, svoltate a sinistra e procedete per 12,7 km lungo la strada che asseconda il serpeggiante corso del Po al confine con l’Emilia Romagna. Da questa prospettiva si gode di una vista mozzafiato del parco interregionale del Delta del Po.

Inserita nel patrimonio dell’UNESCO, l’incantevole oasi naturalistica occupa una superficie 54.000 ettari e si estende tra le provincie di Rovigo, Ferrara e Ravenna. Una delle più ampie aree umide d’Europa, questo straordinario scrigno di biodiversità include vaste formazioni boschive ammantate di lecci, frassini, pioppi bianchi, olmi, farnie, carpini e salici bianchi, ombrose pinete, aree di acqua salmastra ricoperte di ispide tamerici, zone umide d’acqua dolce costellate di ninfee e spiagge scandite da dune coperte di muschio, erba medica di mare e ginepri.

Dopo appunto 12,7 km (44.88695324442687, 12.285662794132117) svoltate a sinistra nella strada sterrata che si inoltra nel sereno paesaggio campestre rodigino. Procedete a est in Via Abruzzo fino ad arrivare a Oca Marina. All’incrocio con la SP 66 attraversate la strada e imboccate Via Umbria. Tenete la sinistra e procedete a nord per 6 km sulla strada che si snoda lungo il corso serpeggiante del Po della Donzella all’ombra di svettanti pioppeti.

Discendete l’argine (44.93590847590538, 12.315151551137058) e seguite Via Trentino Alto Adige fino all’incrocio con la strada provinciale 66. Svoltate a destra e procedete per 2,4 km, poi, (dopo aver superato il cavalcavia) svoltate a sinistra. Dopo 450 metri tenete la destra e seguite la strada provinciale 38 per 2,5 km. Attraversate il canale alla vostra sinistra e procedete a sud ovest per 3 km, affiancando l’antico Cippo di confine tra la Serenissima Repubblica di Venezia e lo Stato Pontificio (44.94697483482727, 12.260265200766755).

Alla rotonda prendete la seconda uscita, svoltate a sinistra e procedete per 300 metri. All’intersezione girate a destra e seguite Via Romea e Via del Giubileo per quasi 8 km, poi svoltate a sinistra in Via Pisani Vittor per tornare al punto di partenza.

Tenuta Ca’ Zen

Situata in Località Ca’ Zen, 4, la proprietà signorile si inserisce armoniosamente nel Parco del Delta del Po. Edificato tra i secoli XVII e XVIII, il complesso architettonico nobiliare è costituito da un corpo centrale a cui si affiancano due maestosi corpi laterali.

Immersa in un vasto giardino alberato, la residenza signorile rappresenta uno dei più significativi punti di riferimento storici e culturali del comune, meta imperdibile per chi si chiede cosa fare a Taglio di Po.

Cosa fare a Ariano nel Polesine (RO): 3 idee

Scopri cosa fare a Ariano nel Polesine: Agosto Arianese, giro in bicicletta a Ariano nel Polesine, la chiesa di Santa Maria della Neve. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Ariano nel Polesine?

Il comune di Ariano nel Polesine confina a nord con Taglio di Po, a nord ovest con Corbola, a sud con Mesola, a sud est con Gora, a sud ovest con Riva del Po, a est con Taglio del Po, a ovest con Papozze.

Agosto Arianese

L’evento Agosto Arianese si svolge annualmente, salvo imprevisti, nella prima metà di agosto. Se vi chiedete cosa fare a Ariano nel Polesine, la vivace sagra popolare è un’occasione da non perdere per trascorrere la bella stagione all’insegna di musica dal vivo, serate danzanti, esibizioni acrobatiche, emozionanti spettacoli pirotecnici e invitanti specialità goderecce da assaporare nella cornice di un incantevole paese rurale immerso nella pianura polesana solcata dal corso serpeggiante del fiume Po.

Giro in bicicletta a Ariano nel Polesine

Il punto di partenza dell’itinerario è Piazza Garibaldi. Lasciate l’argine del Po alla vostra destra e procedete a sud est in Via Giuseppe Verdi, dopodiché tenete la destra in Via Po Superiore. Il tragitto si snoda lungo Via Po Superiore per 5,6 km, regalando vedute spettacolari del fiume più lungo d’Italia e della folta vegetazione ripariale che ne ricopre le sponde.

Al denso e lussureggiante manto di salici, olmi, carpini, pioppi, gelsi e canne comuni si alterna la precisa e regolare successione di svettanti pioppeti che scandiscono il paesaggio golenale al confine con l’Emilia-Romagna.

Alla vostra sinistra si estende a perdita d’occhio lo sconfinato panorama campestre del Polesine, punteggiato di caseggiati rurali avvolti da campi di frumento e di granturco.

Superate l’idrovora di Ca’ Venezia, procedete per 600 metri in direzione dell’attracco fluviale di San Basilio, dopodiché discendete l’argine e procedete lungo Via San Basilio per circa 3,5 km all’ombra di lunghi filari di pioppi cipressini. Durante il percorso troverete alla vostra sinistra le dune fossili di Ariano nel Polesine. Costellati di lecci, ligustri, biancospini e molti altri arbusti e piante d’alto fusto, questi affascinanti rilievi sabbiosi si sono formati migliaia di anni or sono con il deposito dei sedimenti trasportati dal Po come conseguenza dello spostamento dell’antica linea di costa del litorale Adriatico.

Imboccate Via Milano alla vostra sinistra e continuate lungo Via Gozzi addentrandovi nella serena campagna rodigina fino all’incrocio con Via Tombine. Svoltate a sinistra e seguite Via Tombe per circa 2,5 km, dopodiché continuate lungo la strada provinciale 36 tra cimiteri campestri ed eleganti cascine immerse nel verde. Alla rotatoria prendete la seconda uscita e procedete per 700 metri lungo Via Gramsci e Via Giacomo Matteotti. Alla rotonda prendete la seconda uscita e continuate in Via Giacomo Matteotti fino a raggiungere Piazza Garibaldi.

Se vi chiedete cosa fare a Ariano nel Polesine, questo breve percorso ciclabile è consigliato a chi desideri inoltrarsi nell’ameno scenario rurale rodigino al confine con l’Emilia-Romagna.

La chiesa di Santa Maria della Neve

Situato in Via Giacomo Matteotti, 20, il luogo di culto si distingue per una facciata neoclassica scandita nella parte mediana da due coppie di lesene corinzie. Al di sopra delle lesene si stagliano l’architrave, il fregio (recante l’iscrizione ET BEATAE MARIAE V. AD NIVES) e il frontone triangolare coronato da una statua. Al centro del timpano è riportata l’abbreviazione D.O.M (Deo Optimo Maximo).

Ai lati del portale d’ingresso principale si estendono due ali rettangolari, nelle quali si aprono due portali di accesso di dimensioni minori. Alle estremità dei corpi laterali svetta una lesena dorica sormontata dalla scultura di un santo.

Internamente il luogo di culto è diviso in tre navate scandite da arcate a tutto sesto sorrette da colonne doriche.

Cosa fare a Pettorazza Grimani (RO): 3 idee

Scopri cosa fare a Pettorazza Grimani: Pettorazza Grimani, Grimani Motors & Beer, Giro in bicicletta a Pettorazza Grimani, Corte Grimani Ricciuti. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Pettorazza Grimani?

Il comune di Pettorazza Grimani confina a nord con Cavarzere, a sud con Adria, a est con Cavarzere e Adria, a ovest con San Martino di Venezze.

Pettorazza Grimani, Grimani Motors & Beer

L’edizione 2023 di Grimani Motors & Beer ha avuto luogo da venerdì 30 giugno a domenica 2 luglio in Via Roma. In occasione della vivace ricorrenza, il centro urbano della ridente cittadina lambita dall’Adige si anima di concerti all’aperto e chioschi itineranti in cui scegliere tra invitanti specialità goderecce da assaporare con freddi boccali di birra artigianale.

Se vi chiedete cosa fare a Pettorazza Grimani, Grimani Motors & Beer è un’iniziativa ideale per trascorrere la bella stagione in un’incantevole località immersa nella fertile pianura del Polesine all’insegna di musica dal vivo, tipicità caserecce da far venire l’acquolina in bocca, giochi gonfiabili, mercatini dell’artigianato e per hobbisti e naturalmente, appassionanti raduni di trattori e auto d’epoca, sportive, vespe, moto e molto altro.

Per maggiori informazioni in merito all’evento è possibile consultare il sito motoraduni.it.

Giro in bicicletta a Pettorazza Grimani e San Martino di Venezze

Il punto di partenza dell’itinerario è Piazza Falcone e Borsellino, situata tra la sede municipale e la Chiesa di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria.

Lasciate l’ingresso del municipio alle vostre spalle e svoltate a destra in Via Roma, in direzione della rotatoria. Prendete la seconda uscita e seguite Via Guglielmo Marconi per 850 metri, dopodiché tenete la sinistra nella strada in salita che porta alla sommità dell’argine.

A questo punto tenete la sinistra e continuate su Via Guglielmo Marconi per circa 3 km in direzione sud ovest. Dalla posizione privilegiata dell’argine è possibile abbracciare con lo sguardo lo spettacolare panorama dell’Adige e della densa vegetazione di salici, pioppi e canne comuni che ne ricopre le sponde. Alla vostra sinistra lo sguardo spazia sullo sconfinato scenario agreste rodigino, punteggiato di caseggiati rurali e antichi casolari immersi nel verde, sul Bosco del Meandro e sulla maestosa Corte Grimani-Ricciuti.

Tenete la sinistra in Str. Arginale e continuate a sud lungo Via Palladio. Al termine della Via vi troverete di fronte alla facciata nord di Villa Corni Lazzarin, incantevole palazzo seicentesco armoniosamente inserito in un giardino alberato.

Svoltate a sinistra e seguite Via Palazzo Corni fino all’incrocio. Attraversate Via Europa e seguite Località Stoppaccine per 1,1 km, addentrandovi nel soleggiato panorama campestre sammartinese costellato di cascine avvolte da campi di frumento e granturco. Girate a sinistra in Via Umberto Maddalena tra una vasta distesa di granturco e un rigoglioso vigneto. Superato uno svettante pioppo cipressino, troverete alla vostra sinistra un fabbricato in mattoni a vista scandito da ampie arcate a tutto sesto.

All’intersezione svoltate a sinistra e seguite Via Umberto Maddalena tra floridi vitigni, frutteti e folte siepi di noci e robinie. All’incrocio con la SP 29 attraversate la strada e imboccate Via Umberto Maddalena, dopodiché procedete fino alla rotonda. Prendete la terza uscita in Via Roma per tornare al punto di partenza.

Corte Grimani Ricciuti

Edificata tra i secoli XVI e XVIII, la proprietà agricola situata a ridosso dell’argine dell’Adige è costituita da un corpo padronale cinquecentesco affiancato da due imponenti adiacenze rustiche a pianta rettangolare che conferiscono al complesso architettonico una disposizione a “C”. Se vi chiedete cosa fare a Pettorazza Grimani, la Corte Grimani Ricciuti è il nucleo storico ed economico intorno al quale è sorta e si è sviluppata l’incantevole cittadina agreste che è possibile ammirare oggi, meta imperdibile per chi desideri esplorare il placido territorio campestre rodigino al confine con Padova.