HomeComuni del VenetoCosa fare a Valdagno in provincia di Vicenza: 3 idee

Cosa fare a Valdagno in provincia di Vicenza: 3 idee

Scopri cosa fare a Valdagno: La sagra croxe del galo, il sentiero Braggion, l’antica Dimora dei Salbanei. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Valdagno?

Il comune di Valdagno confina a nord con Torrebelvicino, a nord est con Schio, a nord ovest con Recoaro Terme, a sud con Brogliano, a est con Schio, Monte di Malo e Cornedo Vicentino, a ovest con Recoaro Terme e Altissimo.

La sagra croxe del galo

La tradizionale celebrazione popolare ricorre ogni anno tra i mesi di giugno e luglio nel quartiere Castello Maso. L’edizione 2022 si è svolta dal 24 al 26 luglio e dall’1 al 3 luglio.

Appuntamento consigliato per le buone forchette, la festa prevede grandi e comode tensostrutture nelle quali potrete assaporare gustose pietanze goderecce come il galletto alla brace e succulenti piatti di trippa con sugo al pomodoro.

L’evento prevede un vasto palco per danzare il liscio, scatenarvi ai ritmi travolgenti di talentuosi DJ e delle calde e coinvolgenti sonorità latino americane.

Se vi chiedete cosa fare a Valdagno e desiderate trascorrere la bella stagione all’insegna eccellenze gastronomiche vicentine, calici di vino e boccali di birra per ristorarvi durante le calde serate estive, giostre e piste da ballo.

Per essere sempre aggiornati in merito alle prossime date potete consultare la pagina Facebook SAGRA CROXE DEL GALO – Quartiere Castello Maso Valdagno.

Il sentiero Braggion

Per intraprendere l’ameno percorso naturalistico, lungo poco più di 7 km, si consiglia di indossare calzature adeguate al terreno scivoloso.

Il punto di partenza dell’itinerario è il parcheggio presso la chiesa nella contrada di Campotamaso (45.660511017586586, 11.265942375671838). Procedete in salita lungo Contrada Chiesa Campotamaso e lasciate la facciata del luogo di culto alla vostra destra, poi continuate lungo Contrada Case.

Raggiunto il primo tornante, come indicato dalla segnaletica per la Val del Boia e G. Braggion, ha inizio il tracciato che si addentra in un ambiente incontaminato e silenzioso tra le folte chiome di faggi, frassini, acacie, abeti, aceri campestri e molte altre rigogliose piante tra le quali si snoda un gelido ruscello.

Lungo il percorso troverete alla vostra sinistra un ponticello, attraversato il quale arriverete ad uno spiazzo in terra battuta con panche in legno e un’area attrezzate per grigliate.

Seguendo le indicazioni per G. Braggion il percorso transita presso un pittoresco caseggiato rustico avvolto dalla florida vegetazione boschiva.

Il cammino conduce ad un cartello in legno in cui sono incise le parole “Sentiero G. Braggion – chi ama la montagna rispetta le sue regole”. Affianco ad uno gnomo colorato dipinto su un pezzo di legno, si trova una targa che parla dei Salbanei, “arcane presenze” che popolano questi boschi. Agili e sfuggenti, questi vivaci spiritelli seguono chi si avventura in questi luoghi senza farsi vedere, ma la loro presenza è tradita dal repentino fruscio delle fronde che si agitano al loro passaggio e dalle lievi impronte che lasciano sul terreno.

Imboccate la scalinata di pietra e terra battuta che si inerpica su scoscesi pendii solcati da limpidi torrenti zampillanti incorniciati da dense fronde. Avvicinandovi ad uno dei luoghi più suggestivi dell’escursione si avverte con intensità sempre maggiore il suono rilassante e catartico di una cascata scrosciante da una parete di roccia velata di muschio.

Oltrepassato il ponticello di legno, potrete sostenervi ai tiranti d’acciaio per sfidare in sicurezza il ripido pendio.

L’antica dimora dei Salbanei

La fatica della salita sarà ricompensata dall’incantevole località che troverete all’interno in una grotta, la dimora dei Salbanei. Troppo minuto per accogliere gli esseri umani, il fiabesco antro che dà rifugio ai folletti silvani reca al suo interno due porticine, una graziosa scaletta a pioli, un tavolo apparecchiato con quattro seggiole vicino ad un paiolo di rame. In fondo alla caverna, un buio cunicolo conduce ad un luogo misterioso.

Il belvedere

Superata la cristallina fonte rupestre, il sinuoso sentiero per G. Braggion si arrampica sul fianco del monte fino a raggiungerne la sommità, dalla quale godrete di spettacolari vedute della vallata racchiusa da colli boscosi sui cui lievi pendii si adagiano i lontani caseggiati rurali che da questa distanza sembrano minuscole tessere musive che si perdono all’orizzonte.

Se vi chiedete cosa fare a Valdagno e desiderate inoltrarvi in una dimensione da sogno in cui il tempo pare essersi fermato, se volete respirare a pieni polmoni aria fresca e incontaminata al riparo dal chiasso e dai fumi del traffico circondati da un’atmosfera in cui arte, natura e leggenda regnano in armonia, percorrere il sentiero Braggion è un’esperienza da non perdere!

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