Scopri cosa fare a Guarda Veneta: giro in bicicletta a Guarda Veneta, la chiesa di San Domenico, il campanile della chiesa di San Domenico. Volete saperne di più? Prima di tutto…
Indice
Dove si trova Guarda Veneta?
Il comune di Guarda Veneta confina a nord con Pontecchio Polesine, a nord ovest con Bosaro, a sud con Riva del Po, a est con Crespino, a ovest con Polesella.
Giro in bicicletta a Guarda Veneta
Il pinto di partenza dell’itinerario è il parcheggio del cimitero di Guarda Veneta (44.98023626038094, 11.80444740884105). Uscite dal parcheggio e dirigetevi in direzione della chiesa di San Domenico. Lasciate alla vostra destra la facciata del luogo di culto e tenete la sinistra in Via XXV Aprile, poi svoltate a sinistra in Via Roma.
All’incrocio con Via Giacomo Puccini svoltate a destra per raggiungere la sommità dell’argine. A questo punto svoltate a sinistra e procedete per 7,1 km lungo Via Giacomo Puccini e Via Passodoppio. La prima parte del percorso regala suggestive vedute panoramiche del fiume Po, della lussureggiante vegetazione ripariale di olmi, salici, pioppi cipressini, gelsi, carpini, ontani, dense macchie di canne comuni e molti altri arbusti e piante selvatiche che ne ammantano le sponde, a cui si alterna la precisa e regolare successione di svettanti pioppi che definiscono il paesaggio dell’area golenale.
Una volta raggiunto il candido oratorio di Sant’Antonio da Padova (44.97692658179389, 11.878367250751415) continuate per 750 metri, poi discendete l’argine e percorrete Via Trento fino a raggiungere la splendida Piazza Fetonte, sulla quale si affaccia la sontuosa chiesa dei Santi Martino E Severo Vescovi.
All’incrocio con Via Trieste svoltate a sinistra e seguite Via Trieste e Via Roma per circa 200 metri, poi svoltate a destra in Via Guglielmo Marconi. Dopo 130 metri svoltate a sinistra in Via Cappuccini e procedete a est per 2,7 km addentrandovi nel sereno panorama campestre polesano punteggiato di antichi fabbricati rustici avvolti dall’edera e solcato da un canale dalle sponde erbose.
Assecondate il corso del canale fino all’incrocio con Via Passodoppio, dopodiché svoltate a destra e procedete fino all’intersezione con la strada provinciale 33, poi svoltate a sinistra.
L’ultimo tratto del percorso si snoda per 3,8 km nella placida campagna polesana costellata di eleganti cascine circondate da campi di granturco e di frumento fino a raggiungere il centro urbano guardense.
Svoltate a sinistra in Via XXV Aprile fino a tornare alla chiesa di San Domenico. Se vi chiedete cosa fare a Guarda Veneta, questo breve giro in bicicletta è consigliato a chi desideri immergersi nella fertile pianura del Polesine lambita dal serpeggiante corso del Po, confine naturale tra Veneto ed Emilia-Romagna, ammirare incantevoli esempi di architettura rurale e contemplare la florida vegetazione che ricopre le sponde del del fiume più lungo d’Italia.
La chiesa di San Domenico
Situata in Via Guglielmo Marconi, 1, il luogo di culto si distingue per una maestosa facciata a doppio spiovente rivolta su un ampio sagrato lastricato.
Orientato a sud, il fronte della chiesa è diviso in due registri separati da una cornice aggettante. Il registro inferiore è ritmato da lesene doriche erte su alti basamenti, quello superiore da lesene ioniche. Queste ultime, in asse con le sottostanti, incorniciano una nicchia con la statua di San Domenico.
Sormontato da un frontone ricurvo, il massiccio portale ligneo è affiancato da due nicchie, anch’esse sormontate da frontoni ad arco, in cui sono inserite le statue di due santi.
A completare lo sviluppo verticale della struttura è il frontone triangolare coronato da guglie.
Se vi chiedete cosa fare a Guarda Veneta, la chiesa di San Domenico è uno dei punti di riferimento spirituali, culturali e artistici più significativi del comune, un vero e proprio scrigno di arte sacra ingentilito da altari in marmi policromi e sgargianti affreschi.
Il campanile della chiesa di San Domenico
Svettante al fianco est della chiesa, il candido campanile è concluso da una cuspide conica poggiante su un tamburo cilindrico illuminato da monofore. Al di sotto della cella campanaria si staglia un orologio in numeri romani.