Scopri cosa fare a Cogollo del Cengio: Monte Cengio, la sagra del prezioso, la chiesetta di Sant’Agata. Volete saperne di più? Prima di tutto…
Indice
Dove si trova Cogollo del Cengio?
Il comune di Cogollo del Cengio confina a nord est con Roana, a nord ovest con Valdastico, a sud con Piovene Rocchette, a est con Roana e Caltrano, a ovest con Valdastico, Arsiero e Velo d’Astico.
Monte Cengio
Una delle località più significative del comune a livello culturale e naturalistico, il monte Cengio vide contrapporsi il corpo militare dei Granatieri di Sardegna e i fanti del Regio esercito contro le truppe austro-ungariche.
La battaglia degli altipiani
Strenuamente difeso dal 29 maggio al 3 giugno 1916, il monte Cengio era uno dei bersagli che il capo di stato maggiore Franz Conrad von Hötzendorf aveva pianificato di conquistare nell’ambito di una complessa strategia che consisteva nello sfondare le linee italiane lungo la Valdastico e la Vallarsa in direzione di Thiene per dilagare quindi nella pedemontana vicentina.
L’avanzata nemica iniziò il 15 maggio. A Val Terragnolo e sull’altopiano di Tonezza gli italiani furono falcidiati dalla martellante artiglieria austriaca e i pochi sopravvissuti costretti ad arretrare. Cedute le posizioni del Col Santo, gli alpini difesero tuttavia con incredibile ardore il massiccio del Pasubio, la Vallarsa e Coni Zugna.
Nell’altipiano di Asiago, le truppe italiane attestate da Monte Costesin a Marcai furono costrette ad una rovinosa ritirata lasciando in mano austriaca anche Campolongo e Verena. I massicci bombardamenti austriaci causarono più di tremila vittime a colle Costesin e nel vicino bosco della Brusolada in uno scenario devastato da crateri lunari e alberi rasi al suolo.
Il coraggio italiano non fu sufficiente a contenere l’impeto dell’esercito austro-ungarico che occupò monte Cimone, Arsiero e si spinge fino ad Asiago.
Dopo Forte Corbin, anche il monte Cengio cadde a seguito di arditi combattimenti che costarono la vita a più di diecimila italiani..
Escursione sul Cengio
Il punto di partenza è Piazzale principe del Piemonte, accessibile in auto. La prima tappa dell’tinerario è il percorso del granatiere, via di comunicazione costruita lungo le ripide pendici ammantate di abeti da cui si gode di una veduta ad ampio raggio della vallata sottostante, tempestata di minuscoli tetti sbiaditi simili a tessere di un mosaico adagiato ai piedi del Summano.
Attraverso un tunnel scavato nel fianco della montagna chiamato Galleria Cannoniera si arriva ad una trincea rinforzata da tavole di legno, circondata in primavera ed estate da ranuncoli, calendule, margherite e cardi selvatici di colore viola acceso.
Saliti gli scalini in terra battuta tra densi arbusti il sentiero porta alla mulattiera di arroccamento, strada realizzata tra il 1917 e il 1918 per consentire gli spostamenti al riparo dai cannoneggiamenti.
La via a strapiombo conduce all’ecomuseo della prima guerra mondiale. Procedete a ovest e imboccate il tracciato serpeggiante nella roccia denominato Salto dei Granatieri, dal quale si rimane facilmente colpiti dall’affascinante panorama dei pendii ricoperti di scura vegetazione boschiva che precipitano nella pianura scandita da campi e folte siepi che avvolgono le case, i palazzi e le aree industriali simili a miniature.
Due dei più suggestivi punti di osservazione dell’itinerario sono l’area monumentale in cui troneggia una grande croce metallica ed una possente statua a forma di soldato realizzata con pezzi e schegge degli ordigni esplosi più di un secolo fa. Più avanti si trova un punto di osservazione raggiungibile tramite angusti condotti di pietra da cui potrete ammirare il sinuoso corso dell’Astico e i paesi di Arsiero e Velo d’Astico tra le vette di Monte Summano e Monte Giove.
Se vi chiedete cosa fare a Cogollo del Cengio e desiderate immergervi nella natura incontaminata alla scoperta dei luoghi che hanno marcato in modo indelebile alcuni dei capitoli più tragici della storia del Novecento, visitare il Monte Cengio sarà un’esperienza indimenticabile!
Sagra del prezioso
La sagra del Prezioso si svolge ogni anno nella prima metà di luglio in corrispondenza della parrocchia di San Cristoforo in Via Angelo Dal Zotto, 68.
Oltre a promuovere le gustose specialità gastronomiche del territorio, da assaporare in grandi aree di ristorazione, l’evento prevede esibizioni musicali e serate danzanti all’aria aperta.
La chiesetta di Sant’Agata
Situata a breve distanza dai meandri dell’Astico cui fa da sfondo la mole incombente del Summano (45.775903697775604, 11.423559145163042), la chiesa di Sant’Agata è uno splendido luogo di culto risalente al VI secolo. Incorniciata da rigogliosi vigneti e dalle floride siepi del fiume torrentizio, l’edificio di epoca longobarda si distingue per il grazioso campanile, le incantevoli arcate che anticipano l’ingresso e le decorazioni pittoriche ne decorano la navata.