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Cosa fare a Grantorto in provincia di Padova: 5 idee

Scopri cosa fare a Grantorto: la sagra della Madonna del Carmine, Grantorto Beer Fest, il sentiero del Brenta, il castelletto di Grantorto, il mulino di Grantorto. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Grantorto?

Il comune di Grantorto confina a nord est con Fontaniva, a nord ovest con Carmignano di Brenta, a sud est con Piazzola sul Brenta, a sud ovest con Gazzo, a est con San Giorgio in Bosco, a ovest con San Pietro in Gù.

La sagra della Madonna del Carmine

Secondo il calendario liturgico il giorno dedicato alla Beata Vergine del Monte Carmelo è il 16 luglio, anche se la celebrazione in suo onore non coincide sempre con questa data. L’edizione 2022 ha avuto luogo da venerdì 8 a martedì 12 luglio.

In corrispondenza dei campi sportivi in Via San Antonio verranno allestite spaziose e comode tendostrutture nelle quali potrete gustare specialità della gastronomia veneta, da squisiti bigoli al ragù d’anatra a succulente portate di carne alla griglia con fette di polenta fumante da gustare con qualità vinicole locali.

Se vi chiedete cosa fare a Grantorto, la sagra della Madonna del Carmine è un’iniziativa ideale per chi desideri trascorrere l’estate in buona compagnia tra calici di vino, freddi boccali di birra, pietanze prelibate e musica dal vivo nella cornice agreste di un incantevole paesino dell’alta padovana delimitato ad est dal profondo e cristallino corso del Brenta.

Grantorto Beer Fest

L’appuntamento del 2022 di Grantorto Beer Fest si è svolto da venerdì 26 a domenica 28 agosto nel piazzale el Filò presso la palestra comunale.

Il ricco programma della manifestazione prevede un grande palcoscenico in cui si esibiranno gruppi tributo che ci faranno vivere intramontabili successi italiani e internazionali di musica rock.

Se vi chiedete cosa fare a Grantorto e volete scatenarvi al suono frenetico ed elettrizzante di talentuose band, la comunità grantortana è pronta ad accogliervi a braccia aperte!

Per maggiori informazioni in merito alla ricorrenza popolare è possibile consultare la pagina Facebook Comune di Grantorto.

Il sentiero del Brenta

Per raggiungere il sito naturalistico potete lasciare l’auto in Via Principessa Jolanda, 34 nella frazione di Piciacio, in una vasta area erbosa alberata circondata da campi di granturco.

La candida stradina sterrata fiancheggiata da dense siepi di salici, robinie e pioppi conduce rapidamente alla ciclabile del Brenta, sinuoso itinerario che asseconda il gelido corso del fiume nato dalle fonti cristalline di Caldonazzo e di Levico in provincia di Trento.

Il bosco fluviale costituisce un ambiente fragile e incontaminato in cui trova il proprio habitat un complesso patrimonio avifaunistico ed anfibio.

La lussureggiante oasi di pace è una meta ideale per chi voglia inoltrarsi nella florida vegetazione di salici argentati, acacie, ailanti, pioppi, cedri, olmi, ontani e frassini oppure prendere il sole su bianche spiagge di ciottoli lambite dalle terse correnti del Brenta.

Il castelletto di Grantorto

Situato in Via Roma, 33, l’edificio concilia elementi caratteristici delle abitazioni di campagna, come le ampie arcate a tutto sesto tipiche dei portici dei fabbricati rustici secolari, con aspetti fiabeschi e medievaleggianti riconoscibili nelle due graziose torri realizzate in mattoni e ciottoli, l’una ornata da una bifora a sesto acuto e coronata da una merlatura a coda di rondine, l’altra ingentilita da un motivo ad archetti pensili e conclusa da una cuspide conica sormontata da un segnavento metallico.

Degno di nota è anche l’elegante campanile a vela nel quale si aprono tre monofore.

Il mulino di Grantorto

Incastonato nel cuore storico della cittadina, il maestoso esempio di archeologia industriale si trova a pochi passi dalla chiesa dei Santi Biagio e Daniele. Dal piazzale della parrocchia procedete a sud lungo Via Umberto I. Dopo 170 metri svoltate a sinistra e percorrete Via Vittorio Emanuele II per circa 90 metri.

Località tra le più fotogeniche del comune, una piacevole area di verde pubblico in cui crescono rigogliosi carpini è racchiusa dalla biforcazione del canale che un tempo alimentava le due ruote in legno dell’imponente complesso molitorio.

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