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Cosa fare a San Vito di Leguzzano (VI): 3 idee

Scopri cosa fare a San Vito di Leguzzano (VI): La sagra del Scopeton, il sentiero naturalistico, la chiesa dei santi Vito Modesto e Crescenzia. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova San Vito di Leguzzano?

Il comune di San Vito di Leguzzano confina a nord Schio, a sud est con Malo, a sud ovest con Monte di Malo, a est con Marano Vicentino, a ovest con Schio e Monte di Malo.

La sagra del Scopeton

La sagra del Scopeton si tiene ogni anno nella prima metà di ottobre per celebrare una delle specialità più caratteristiche e apprezzate della gastronomia sanvitese.

Spesso confuso con l’aringa, lo scopeton è il nome dialettale attribuito alla sardina dell’atlantico, prelibata qualità di pesce che da secoli fa parte dell’alimentazione veneta, particolarmente diffusa nelle classi sociali meno abbienti.

La preparazione della saporita tipicità ittica, generalmente conservata sotto sale, prevede di rimuovere accuratamente le sottili e quasi trasparenti spine che rimangono infilate nella carne bianca anche dopo aver asportato la lisca. Il pesciolino viene poi aperto, bagnato con olio d’oliva e adagiato sulla griglia. Non appena inizia a sfrigolare sopra il manto di braci, l’aroma comincia a diffondersi per la cucina e per le grandi aree di ristorazione gremite di commensali affamati.

A completare la pietanza è un filo d’olio d’oliva, immancabile tocco mediterraneo, e fette di polenta gialla fumante segnate delle righe annerite e parallele della cottura ai ferri che ne donano un aspetto ancor più appetitoso e invitante.

Oltre all’irresistibile menù di mare, l’evento prevede tranquille e appassionanti passeggiate alla scoperta delle località naturalistiche e culturali più significative del territorio.

Se vi chiedete cosa fare a San Vito Leguzzano e non sapete resistere a portate di pesce ricche e goderecce da accompagnare con qualità vinicole di prima scelta, partecipare alla sagra del scopeton farà sicuramente al caso vostro!

Il sentiero naturalistico

Il punto di partenza dell’itinerario è l’ampio parcheggio in Via Caduti di Malga Zonta. Dal Parcheggio, procedete a sud fino all’incrocio tra Via S. Rocco e Via S. Girolamo. All’intersezione girate a destra e procedete lungo Via S. Rocco per circa 80 metri, poi tenete la destra in Via Merlaro. Procedete lungo Via Merlaro per 400 metri tenendo la sinistra, dopodiché svoltate a destra nella strada sterrata che asseconda il corso del Refosco lungo le cui sponde crescono rigogliose siepi.

Giunti a Via Pianezza, percorrete la strada asfaltata tenendo la sinistra, attraversate il torrente e tenete la destra. Continuate in direzione sud ovest per circa un kilometro e mezzo lungo Via Merlaro e Via Molini all’ombra di floride acacie circondate da sconfinati campi di granoturco e da vaste estensioni erbose.

La strada asfaltata si fa più stretta e sinuosa, superate due caseggiati rurali e seguite il tracciato che si addentra nella densa formazione boschiva fino ad avvertire il suono sempre più intenso del croscio di una cascatella zampillante tra felci, tronchi ammantati di edera, rami spezzati e rocce velate di muschio.

Proseguite il cammino e superate Valle dell’asino, Valle Conta e Valle Gambaro fino ad arrivare al punto più elevato della passeggiata, dopodiché il sentiero si snoda in direzione nord est. Costeggiate il serpeggiante fiumiciattolo che accompagna ad un’incantevole radura per poi inoltrarsi nuovamente nell’ambiente primordiale del fitto manto arboreo e arbustivo. Oltre alla via in terra battuta riparata da folte chiome, l’intervento dell’uomo è tradito da un comodo camminamento in legno che supera il fiume.

La vegetazione silvana si dirada lasciando spazio a spettacolari vedute panoramiche di rilievi soleggiati da cui si intravede la chiesa di San Valentino Martire appollaiata sulla sommità di un colle disseminato di olivi.

La camminata procede per valle dell’orco, dove potrete ammirare la cascata più suggestiva dell’escursione, e conduce ad un piccolo borgo rurale in cui si trova una bella fontana di pietra di forma quadrangolare.

Seguite le indicazioni per Valle Bisele, attraversate un gruppetto di case rustiche a Leguzzano e immergetevi nel fiabesco scenario alberato di Valle Nogara da cui potrete raggiungere alte vette che regalano scorci paesaggistici mozzafiato della campagna circostante.

Salvo la presenza di divieti, potete procedere lungo l’itinerario fino ad arrivare al parco natura Agané, oasi incontaminata che si articola lungo le sponde di uno splendido specchio d’acqua.

Se vi chiedete cosa fare a San Vito di Leguzzano e siete appassionati di escursionismo, avventurarvi in questo lussureggiante patrimonio di biodiversità è un’esperienza certamente consigliata!

La chiesa parrocchiale di San Vito di Leguzzano

Erta sulla cima di una verde altura costellata di abeti, lauri, meli e altri alberi da frutto in Via Chiesa, 17, la chiesa parrocchiale sanvitese è accessibile tramite una candida scalinata che porta ad un elegante piazzale ornato da elaborati disegni geometrici e circondato da un raffinato parapetto.

In parte nascosto dalle fronde pungenti di un maestoso cedro dell’Atlante, il fronte della chiesa è ritmato da quattro possenti paraste che sorreggono architrave, fregio e frontone dentellato coronato da tre sculture.

Ulteriore elemento di pregio architettonico è lo svettante campanile ottagonale recante monofore a tutto sesto incolonnate lungo quattro degli otto lati del fusto. In corrispondenza della cella campanaria si aprono sedici archi disposti su due livelli separati da cornici dentellate. Nel registro inferiore gli archi sono incorniciati da semicolonne, in quello superiore sono sormontati da timpani triangolari.

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