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Fabrica, Catena di Villorba (TV)

Fabrica general view by Alessandro Favaron
Foto di Alessandro Favaron

Progetto Tadao Ando Architect & Associates

Fondata nel 1994 da una visione di Luciano Benetton e Oliviero Toscani, Fabrica è un centro culturale e un incubatore di talenti con sede alle porte di Treviso in un complesso nobiliare seicentesco restaurato e ampliato da Tadao Ando, uno dei maestri dell’architettura contemporanea.

Di ispirazione rinascimentale e con un approccio che si basa sull’imparare facendo, Fabrica offre una residenza artistica gratuita di sei mesi a creativi under 25 provenienti da tutto il mondo che intraprendono un percorso di ricerca e formazione nei campi della fotografia, della comunicazione visiva, dell’interaction design, del video, della scrittura, della musica e molto altro attraverso un programma di workshop, conferenze e proiezioni con artisti, mentori e professionisti di caratura internazionale.

Dove si trova Fabrica?

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Foto di Alessandro Favaron

Situato in Via Postioma 54/F, a Catena di Villorba, il complesso edilizio sorge presso il punto in cui la Via Postumia, strada consolare del 148 a.C. che metteva in comunicazione Genova e Aquileia, si intersecava con l’antico percorso che conduceva al guado del Piave a Lovadina, crocevia di pellegrinaggi e di fiorenti traffici commerciali sin dall’epoca romana.

Il parco secolare di Villa Pastega Manera

Alberto Privitera
Foto di Alberto Privitera Venetofotografia

Immerso nella fertile pianura trevigiana scandita da campi di granturco e vigneti soleggiati, il complesso gentilizio è avvolto da un florido giardino ombreggiato da cedri, magnolie, pioppi cipressini, abeti, noci e molte altre rigogliose piante d’alto fusto. Incorniciato da un’alta siepe ben curata, il parco secolare è racchiuso da un perimetro murario in ciottoli e mattoni a vista nel quale si aprono, sul lato est, due sinuosi cancelli in ferro battuto delimitati da pilastri coronati da candide sfere ornamentali.

Architettura e restauro di Villa Pastega Manera

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Foto di Paolo de Wolanski Venetofotografia

Il corpo padronale

villa elegante architettura serena
Foto di Maria Pavliuk

Elevata su due piani, la casa dominicale è conclusa da un tetto a quattro falde nel quale si aprono due abbaini, uno a nord, uno a sud. Quest’ultimo è incorniciato da due camini simmetrici, sporgenti rispetto al filo della muratura. Un altro camino svetta sul lato nord.

La facciata est è scandita da una serie aperture rettangolari sormontate da cimasa, distribuite su cinque assi verticali. Al di sopra del portale d’ingresso, affiancato da finestrelle ovali, si apre una porta-finestra rivolta su un poggiolo, sorretto alle estremità da due mensole e ornato da una balaustra in ferro battuto.

Al fine di preservare l’autenticità storica del complesso architettonico e dell’apparato decorativo che ne ingentilisce gli interni, la ristrutturazione e il restauro di Villa Pastega Manera hanno previsto un accurato studio di tecniche e materiali tradizionali. A tale scopo sono stati predisposti oltre 200 campioni di materiali in duplice copia, una a Treviso e una ad Osaka. Durante i lavori sono stati utilizzati mattoni vecchi, intonaci in cocciopesto e finiture in marmorino, mentre i pavimenti sono stati rifatti “alla palladiana” o in tavole di legno.

Riprogettato in forma ellittica, l’atrio di Villa Pastega-Manera, a doppia altezza, si sviluppa per il vano passante tra i due fronti.

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Foto di Maria Pavliuk
Fabrica Notturna by Paolo de Wolanski
Foto di Paolo de Wolanski Venetofotografia

Le barchesse di Villa Pastega Manera

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Foto di Francesco Radino

Al fianco del nucleo residenziale si estende una barchessa a pianta rettangolare. Articolata su due livelli, l’adiacenza presenta sul lato est un portico ritmato da sei arcate a tutto sesto con voluta in chiave d’arco, sormontata da una finestrella quadrangolare. Il fabbricato è raccordato alla barchessa minore tramite una moderna costruzione vetrata, realizzata in sostituzione della precedente struttura pericolante in muratura.

L’auditorium

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Auditorium

Dal fronte esterno della barchessa maggiore emerge la parete curva in cemento a vista dell’auditorium. Ubicato tra la residenza signorile e l’area ipogea, quest’ultimo è rivolto su una grande apertura che permette di contemplare la corte interna e l’incantevole specchio d’acqua che lambisce sui due lati il nuovo percorso di accesso alla barchessa minore.

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Imago Mundi

Situata tra il suggestivo specchio d’acqua e il patio adiacente la piazza ellittica, la Sala Imago Mundi trae nome dalla collezione d’arte di Luciano Benetton, catalogo enciclopedico della produzione artistica contemporanea che include le opere di venitseimila artisti provenienti da più di 160 Paesi e comunità native di tutti i continenti.

La cappella seicentesca

Prospiciente Via Guglielmo Marconi, la cappella della famiglia Pastega si distingue per una facciata a doppio spiovente, conclusa da un frontone triangolare sorretto da due coppie di lesene ioniche poggianti su alti piedistalli. Sul lato sud dell’edificio si aprono due finestre semicircolari.

L’opera di restauro a cui la candida chiesa è stata sottoposta ha riportato all’antico splendore l’apparato decorativo di stucchi e affreschi seicenteschi, nonché l’incantevole altare in marmi policromi che si staglia nell’aula unica del luogo di culto.

casa bianca lago sereno
Foto di Maria Pavliuk
interno cappella seicentesca foto di maria pavliuk
Foto di Maria Pavliuk

Architettura di Fabrica

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Foto di Francesco Radino
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Foto di Alessandro Favaron

Una teoria di colonne libere con capitelli troncoconici scandisce il percorso rettilineo che, attraversato il parco secolare, si riflette nella vasca d’acqua e dà accesso alla barchessa minore, al di là della quale prosegue nel volume a forma di parallelepipedo che si estende sin quasi al limitare dell’area, creando un armonioso dialogo tra l’opera contemporanea di Tadao Ando, il cui fulcro è costituito dall’affascinante piazza ellittica, e il complesso signorile del XVII secolo, rappresentativo delle radici storico culturali del territorio.

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Foto di Alessandro Favaron

Il corpo di fabbrica in cemento, di cui il lungo colonnato rappresenta un’anticipazione spaziale e geometrica, è costituito da una sequenza di pieni e vuoti compresi tra due pareti laterali di contenimento.

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Foto di Francesco Radino
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Foto di Francesco Radino

Gli atrii e le gallerie che formano il percorso interno fungono da collegamento tra i vari livelli dell’edificio, dagli ambienti ipogei alle terrazze, in cui si inseriscono gli uffici e i laboratori. Tale organizzazione spaziale è concepita per creare luoghi di sosta e “di comunicazione e incontro tra le persone, tra le persone e la storia o la natura”, secondo le parole di Tadao Ando.

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Foto di Alessandro Favaron

La piazza ellittica

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Foto di Francesco Radino

La piazza ellittica si sviluppa al di sotto del piano di campagna sino alla quota di otto metri, comunicando visivamente con gli ambienti che la circondano attraverso ampie vetrate.

Nell’area in cui la curva della piazza ellittica interseca il corpo rettilineo, quest’ultimo risulta sezionato longitudinalmente, lasciando intravedere la propria organizzazione spaziale e strutturale. Da qui si diparte una scalinata che conduce al luminoso ambiente interrato.

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Foto di Francesco Radino

Dal lato opposto, un ampio invaso gradonato consente di scendere, dalle prossimità del viale di ingresso alla villa, sino al centro della piazza.

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Foto di Francesco Radino
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Foto di Francesco Radino

La biblioteca

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Foto di Marco Pavan

Illuminato dall’alto, un suggestivo ambiente ipogeo – una sorta di spirale confitta nel terreno – ospita la biblioteca, definita da AD France tra le più belle al mondo, nella quale sono custoditi circa diecimila volumi di fotografia, design industriale, arte, graphic design e comunicazione visiva.

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Foto di Karina Castro

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