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Progetto Tadao Ando Architect & Associates
Di ispirazione rinascimentale e con un approccio che si basa sull’imparare facendo, Fabrica offre una residenza artistica gratuita di sei mesi a creativi under 25 provenienti da tutto il mondo che intraprendono un percorso di ricerca e formazione nei campi della fotografia, della comunicazione visiva, dell’interaction design, del video, della scrittura, della musica e molto altro attraverso un programma di workshop, conferenze e proiezioni con artisti, mentori e professionisti di caratura internazionale.
Dove si trova Fabrica?
Situato in Via Postioma 54/F, a Catena di Villorba, il complesso edilizio sorge presso il punto in cui la Via Postumia, strada consolare del 148 a.C. che metteva in comunicazione Genova e Aquileia, si intersecava con l’antico percorso che conduceva al guado del Piave a Lovadina, crocevia di pellegrinaggi e di fiorenti traffici commerciali sin dall’epoca romana.
Il parco secolare di Villa Pastega Manera
Immerso nella fertile pianura trevigiana scandita da campi di granturco e vigneti soleggiati, il complesso gentilizio è avvolto da un florido giardino ombreggiato da cedri, magnolie, pioppi cipressini, abeti, noci e molte altre rigogliose piante d’alto fusto. Incorniciato da un’alta siepe ben curata, il parco secolare è racchiuso da un perimetro murario in ciottoli e mattoni a vista nel quale si aprono, sul lato est, due sinuosi cancelli in ferro battuto delimitati da pilastri coronati da candide sfere ornamentali.
Architettura e restauro di Villa Pastega Manera
Il corpo padronale
Elevata su due piani, la casa dominicale è conclusa da un tetto a quattro falde nel quale si aprono due abbaini, uno a nord, uno a sud. Quest’ultimo è incorniciato da due camini simmetrici, sporgenti rispetto al filo della muratura. Un altro camino svetta sul lato nord.
La facciata est è scandita da una serie aperture rettangolari sormontate da cimasa, distribuite su cinque assi verticali. Al di sopra del portale d’ingresso, affiancato da finestrelle ovali, si apre una porta-finestra rivolta su un poggiolo, sorretto alle estremità da due mensole e ornato da una balaustra in ferro battuto.
Al fine di preservare l’autenticità storica del complesso architettonico e dell’apparato decorativo che ne ingentilisce gli interni, la ristrutturazione e il restauro di Villa Pastega Manera hanno previsto un accurato studio di tecniche e materiali tradizionali. A tale scopo sono stati predisposti oltre 200 campioni di materiali in duplice copia, una a Treviso e una ad Osaka. Durante i lavori sono stati utilizzati mattoni vecchi, intonaci in cocciopesto e finiture in marmorino, mentre i pavimenti sono stati rifatti “alla palladiana” o in tavole di legno.
Riprogettato in forma ellittica, l’atrio di Villa Pastega-Manera, a doppia altezza, si sviluppa per il vano passante tra i due fronti.
Le barchesse di Villa Pastega Manera
Al fianco del nucleo residenziale si estende una barchessa a pianta rettangolare. Articolata su due livelli, l’adiacenza presenta sul lato est un portico ritmato da sei arcate a tutto sesto con voluta in chiave d’arco, sormontata da una finestrella quadrangolare. Il fabbricato è raccordato alla barchessa minore tramite una moderna costruzione vetrata, realizzata in sostituzione della precedente struttura pericolante in muratura.
L’auditorium
Dal fronte esterno della barchessa maggiore emerge la parete curva in cemento a vista dell’auditorium. Ubicato tra la residenza signorile e l’area ipogea, quest’ultimo è rivolto su una grande apertura che permette di contemplare la corte interna e l’incantevole specchio d’acqua che lambisce sui due lati il nuovo percorso di accesso alla barchessa minore.
Situata tra il suggestivo specchio d’acqua e il patio adiacente la piazza ellittica, la Sala Imago Mundi trae nome dalla collezione d’arte di Luciano Benetton, catalogo enciclopedico della produzione artistica contemporanea che include le opere di venitseimila artisti provenienti da più di 160 Paesi e comunità native di tutti i continenti.
La cappella seicentesca
Prospiciente Via Guglielmo Marconi, la cappella della famiglia Pastega si distingue per una facciata a doppio spiovente, conclusa da un frontone triangolare sorretto da due coppie di lesene ioniche poggianti su alti piedistalli. Sul lato sud dell’edificio si aprono due finestre semicircolari.
L’opera di restauro a cui la candida chiesa è stata sottoposta ha riportato all’antico splendore l’apparato decorativo di stucchi e affreschi seicenteschi, nonché l’incantevole altare in marmi policromi che si staglia nell’aula unica del luogo di culto.
Architettura di Fabrica
Una teoria di colonne libere con capitelli troncoconici scandisce il percorso rettilineo che, attraversato il parco secolare, si riflette nella vasca d’acqua e dà accesso alla barchessa minore, al di là della quale prosegue nel volume a forma di parallelepipedo che si estende sin quasi al limitare dell’area, creando un armonioso dialogo tra l’opera contemporanea di Tadao Ando, il cui fulcro è costituito dall’affascinante piazza ellittica, e il complesso signorile del XVII secolo, rappresentativo delle radici storico culturali del territorio.
Il corpo di fabbrica in cemento, di cui il lungo colonnato rappresenta un’anticipazione spaziale e geometrica, è costituito da una sequenza di pieni e vuoti compresi tra due pareti laterali di contenimento.
Gli atrii e le gallerie che formano il percorso interno fungono da collegamento tra i vari livelli dell’edificio, dagli ambienti ipogei alle terrazze, in cui si inseriscono gli uffici e i laboratori. Tale organizzazione spaziale è concepita per creare luoghi di sosta e “di comunicazione e incontro tra le persone, tra le persone e la storia o la natura”, secondo le parole di Tadao Ando.
La piazza ellittica
La piazza ellittica si sviluppa al di sotto del piano di campagna sino alla quota di otto metri, comunicando visivamente con gli ambienti che la circondano attraverso ampie vetrate.
Nell’area in cui la curva della piazza ellittica interseca il corpo rettilineo, quest’ultimo risulta sezionato longitudinalmente, lasciando intravedere la propria organizzazione spaziale e strutturale. Da qui si diparte una scalinata che conduce al luminoso ambiente interrato.
Dal lato opposto, un ampio invaso gradonato consente di scendere, dalle prossimità del viale di ingresso alla villa, sino al centro della piazza.
La biblioteca
Illuminato dall’alto, un suggestivo ambiente ipogeo – una sorta di spirale confitta nel terreno – ospita la biblioteca, definita da AD France tra le più belle al mondo, nella quale sono custoditi circa diecimila volumi di fotografia, design industriale, arte, graphic design e comunicazione visiva.