HomeComuni del VenetoCosa fare a Caltrano in provincia di Vicenza: 3 idee

Cosa fare a Caltrano in provincia di Vicenza: 3 idee

Scopri cosa fare a Caltrano: Il giro delle Malghe, Bocchetta Paù, la festa del ringraziamento e dell’agricoltura. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Caltrano?

Il comune di Caltrano confina a nord est con Asiago, a nord ovest con Roana, a sud con Chiuppano, a sud ovest con Piovene Rocchette, a est con Asiago e Calvene, a ovest con Roana e Cogollo del Cengio.

Il giro delle Malghe

Il giro delle malghe è un incantevole sentiero ad anello su strada sterrata e asfaltata che si articola per circa 14 km accompagnando il visitatore alla scoperta dei pascoli delle Bregonze, vasta area collinare e montuosa separata dal versante sud dell’altipiano di Asiago dal limpido corso torrentizio dell’Astico.

Il punto di partenza consigliato dell’itinerario panoramico è l’ampio parcheggio del Rifugio Bar Alpino di Pozza (45.81321912696183, 11.469114357978405) circondato dalla sconfinata area forestale in cui torreggiano svettanti abeti dalle folte chiome pungenti.

Il percorso naturalistico attraversa lievi pendii erbosi brillanti al sole impiegati per la monticazione tra i mesi di giugno e ottobre. Caratterizzate da un clima mite, aria fresca e pura, le amene aree pastorali sono distinte da una quiete quasi irreale per chi è abituato al trambusto chiassoso delle grandi città, una dimensione in cui il tempo pare essersi fermato il cui silenzio è interrotto dal frinire ipnotico dei grilli e dall’eco dei campanacci delle vacche muggenti.

La prima tappa dell’itinerario è la serena località di Lovarezze, incorniciata dalla densa corona di faggi e abeti da cui proviene l’aroma balsamico che il vento diffonde tra i rami aguzzi. Dai verdi e luminosi declivi che avvolgono l’edificio di pietra è possibile contemplare la pianura disseminata dei tetti delle case che formano come tessere di un mosaico i centri urbani avvolti dai campi coltivati e dalle siepi in cui pioppi, acacie e salici si fondono come macchie scure.

Nei giorni estivi particolarmente afosi, il lontano scenario rurale appare offuscato da una densa foschia che crea l’illusione di trovarsi sospesi sulla cima di un’isola che sovrasta le valli sbiadite che si perdono all’orizzonte.

Passando per passo della Pianetta, uno dei punti più elevati del tragitto, a 1397 metri sopra il livello del mare, raggiungerete malga Fondi. Il luogo si caratterizza per prati tempestati di ranuncoli e rocce bianche dove il bestiame viene condotto per l’alpeggio tra i mesi di maggio e settembre.

A malga Serona potrete rifocillarvi in un’area di ristoro gestita da giovani allevatori la cui passione e duro lavoro hanno permesso di valorizzare e salvaguardare il patrimonio paesaggistico, faunistico e gastronomico del territorio basati sui delicati equilibri che legano biodiversità, salubrità del clima e rispetto della natura.

Punteggiata di vivaci genziane, Malga Foraoro regala vedute spettacolari degli abitati di Chiuppano e Piovene Rocchette adagiati ai piedi del monte Summano.

A questo punto siete a circa metà del cammino. Uno degli aspetti più distintivi e affascinanti di Malga Sunio sono i narcisi che nella stagione primaverile sbocciano e fioriscono ammantandone i declivi scoscesi.

Da malga Sunio procedete verso Malga Paù, una delle mete più affascinanti dell’escursione nella quale si trova uno specchio d’acqua circolare e cristallino nel quale si abbeverano il bestiame e gli asini.

A 1286 m.s.l.m Monte Paù è una delle cime più alte che incontrerete durante vostra avventura, a breve distanza dal quale, a Bocchetta Paù, si erge un’altura rocciosa sormontata dalla scintillante stele metallica della Madonna dei Crauti, dalla cui posizione dominante potete abbracciare con lo sguardo cima Summano, monte Priforà e le maestose vette della catena del Pasubio.

Armoniosamente inserite in un’atmosfera fiabesca e incontaminata, l’ex malga Carrioletta e malga Carriola sono gli ultimi punti di riferimento dello splendido viaggio alla scoperta dei luoghi della transumanza tra i colli della pedemontana vicentina.

Festa del ringraziamento e dell’agricoltura

La festa dell’agricoltura si svolge ogni anno nella prima metà di ottobre con l’obiettivo di promuove le tradizioni che per secoli hanno legato la tranquilla e umile comunità contadina al lavoro nei campi e alle attività artigianali che scandivano la quotidianità della popolazione prima che la tecnica, in origine dominio delle conoscenze manuali e dell’intelligenza pratica nate dall’esperienza e dall’attenzione, fossero sostituite dai più moderni ed efficienti processi di meccanizzazione.

Mercati ortofrutticoli all’aria aperta, specialità enogastronomiche tra cui gustosi piatti a base di carne e formaggi da assaporare in grandi punti di ristorazione, laboratori per acquisire familiarità con gli antichi mestieri dei nostri avi, dalle attività boschive all’allevamento, l’evento include anche animali da cortile tra cui adorabili asinelli.

Se vi chiedete cosa fare a Caltrano e desiderate fare un tuffo nel passato partecipando ad una fiera di paese all’insegna di musica dal vivo e prelibatezze di una terra fertile e amena, la festa del ringraziamento e dell’agricoltura potrebbe fare proprio al caso vostro!

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