Cosa fare a San Pietro di Feletto: mostra dei vini di Collina 2022, Parco Naturalistico al Rocol, le grotte di San Pietro di Feletto, Pieve di San Pietro di Feletto.
Indice dei contenuti
Dove si trova San Pietro di Feletto?
San Pietro di Feletto confina a nord con Tarzo e Vittorio Veneto, a sud con Susegana, a est con Conegliano e Vittorio Veneto, a ovest con Refrontolo e Susegana.
Mostra dei Vini di Collina 2022
Quando si svolge l’evento Mostra dei vini di Collina di San Pietro di Feletto?
L’edizione del 2022 della Mostra dei Vini di Collina si svolgerà dal 28 maggio al 12 giugno 2022
Dove avrà luogo l’edizione 2022 della Mostra dei Vini di Collina?
L’evento Mostra dei vini di Collina si terrà nella sede del comune di San Pietro di Feletto in Via Marconi 1.
Uno degli eventi più attesi e amati nella Marca Trevigiana, la mostra dei vini di collina è un’esposizione finalizzata alla promuovere l’eccellente qualità della produzione vinicola del territorio di San Pietro di Feletto.
Come ogni anno, la tanto attesa fiera enogastronomica si propone di valorizzare e rendere noti i caratteri di unicità e pregio della viticoltura e della gastronomia locale tramite diverse attività di degustazione in cui ricercatezza e salubrità si conciliano con il gusto eccezionale dei vini di Denominazione di Origine Controllata e Garantita, di cui il Prosecco DOP sarà il protagonista.
L’evento è organizzato dalla Pro loco comunale e dall’amministrazione di San Pietro di Feletto, con la presenza del Consorzio Pro loco Quartier del Piave e dell’associazione Città del vino.
La quarta de Otobre
Motivata da passione e spirito di iniziativa, l’Associazione “La Quarta de Otobre” si pone come obbiettivo da sei anni di tenere vivo l’antico folclore che per secoli, ogni quarta domenica di Ottobre, ha animato il cuore storico di San Pietro di Feletto.
Espositori enogastronomici, eventi musicali ed attività ludiche per i più piccoli accompagnano le serate di diversione e spensieratezza che si concluderanno con la tradizionale tombola, gioco da tavolo risalente al XVIII secolo di origine partenopea.
Per chi si chiede cosa fare a San Pietro di Feletto e cerca informazioni in merito alla divertente festa autunnale di Santa Maria di Feletto, si invita a consultare il sito dell’Associazione “La Quarta de Otobre”.
Grotte di San Pietro di Feletto
L’emozionante itinerario si articola nel lussureggiante contesto naturalistico della Val Trippera, oasi verdeggiante il cui spettacolare patrimonio di biodiversità faunistica, arborea, floreale e vegetale è arricchito e alimentato dalle acque fredde e terse del Crevada.
L’antichissima formazione morenica è attraversata da sinuose gallerie calcaree sotterranee che permettono ai visitatori di ammirare misteriose e suggestive cavità naturali, bore e doline, createsi in seguito alla frattura del bancone conglomeratico di era Cenozoica (da 65 a 2 milioni di anni fa) che si estende maestoso sulla fascia superiore del territorio comunale.
Oltre alle grotte dei “Landri” e dei “Landron”, uno degli antri di origine carsica di maggior interesse storico e culturale dell’area è la “grotta dea graspa” il cui nome deriva dalla pratica di distillare illegalmente deliziosa acquavite al riparo offerto dall’insenatura rocciosa, fino alla fine degli anni sessanta.
In dettaglio: sentiero alla scoperta della Val Trippera
Dalla Pieve di San Pietro di Feletto a borgo Anese.
L’itinerario suggerito ha inizio dalla pieve di San Pietro di Feletto in Via Roncalli, 1 e segue la segnaletica del percorso 019. Dal parcheggio dell’antico luogo di culto, imboccate la candida stradina che affianca la Società Agricola Paeanca in Piazza Giovanni XXIII°, 4. L’itinerario si snoda tra le vaste estensioni coltivate a vite e costeggia una florida e silenziosa area boscata e si prosegue fino a raggiungere Via Mason.
Svoltate a destra e raggiunto un bivio poco distante in corrispondenza di un grande albero tenete la sinistra. Il sentiero si articola tra i lievi pendii assolati che serpeggiando a cavallo tra scenario artificiale scandito dai regolari e precisi filari di prosecco all’ambiente selvatico che prolifera e non corrotto dall’intervento antropico lungo le sponde del torrente Crevada.
Ci si addentra così nel fiorente scenario dell’ombrosa volta arborea che offre riparo al fiorente sottobosco ricco di felci e ammantato in primavera da sgargianti varietà floreali come la primula, l’anemone, il dente di cane, i bucaneve e la scilla silvestre solo per citarne alcune, nonché habitat per specie protette come la salamandra.
Le limpide acque del Crevada hanno plasmato con il loro vivace corso la superficie dell’antica formazione rocciosa creando solchi e ricavando profonde fenditure e oscure doline.
Elementi particolarmente caratteristici da incontrare durante il percorso sono le già menzionate della “grotta dea graspa” e le cavità carsiche dei Leandri e del Landron. Tenendo la sinistra, continuate lungo l’itinerario che asseconda il rivo fino a giungere ad un ponticello, superato il quale raggiungerete una piacevole zona erbosa in si ergono i suggestivi resti del Mulino Crevada non più in funzione da più di un secolo.
Ripreso il cammino, ci si immerge nuovamente nella lussureggiante vegetazione arborea e, attraversato un guado, il verde e luminoso sentiero conduce a borgo Anese, pittoresco borgo medievale il cui nome deriva dalla tradizione della lavorazione della lana.
Per gli amanti di storia e natura che si domandano cosa fare a San Pietro di Feletto, questo itinerario renderà la vostra visita indimenticabile e significativa.
Pieve di San Pietro di Feletto
Situato in via Roncalli, 1, 31020 San Pietro di Feletto (TV), il santuario è uno dei monumenti di maggior rilevanza a livello artistico e storico per la sua origine millenaria e lo spettacolare complesso pittorico a fresco che ne decora le pareti interne.
Lo splendido tempio di origine longobarda, armoniosamente inserito nel radioso contesto della campagna collinare del trevigiano, si caratterizza per una struttura sobria e al tempo stesso solenne, con una facciata a capanna e pareti esterne disadorne, la cui apparenza severa contrasta con il meraviglioso apparato di antichi affreschi (il cui stile richiama l’arte bizantina) che ne arricchiscono le tre navate, accessibili tramite un suggestivo portico medievale.