Scopri cosa fare a Ospitale di Cadore: il sentiero CAI 483, la Casera Val Bona, il Bivacco Campestrin. Sentiero delle Casere. Volete saperne di più? Prima di tutto…
Dove si trova Ospitale di Cadore?
Il comune di Ospitale di Cadore confina a nord con Valle di Cadore, a nord est con Perarolo di Cadore, a nord ovest con Cibiana di Cadore, a sud con Longarone, a est con Perarolo di Cadore ed Erto e Casso, a ovest con Val di Zoldo.
Lambito dal sinuoso corso del fiume Piave, il comune di Ospitale di Cadore si estende nello splendido scenario della Val Tovanella, racchiusa tra le vette innevate del Gruppo del Bosconero e del Sasso di Toanella.
Il sentiero CAI 483
Il punto di partenza dell’itinerario per il Bivacco Campestrin è il parcheggio presso il campetto da calcio in Via di Sopra (46.33182006224941, 12.323879142351029). Lasciate alla vostra sinistra l’ingresso del parcheggio e procedete per circa sessanta metri a sud est attraverso il grazioso borgo montano, poi tenete la destra e continuate su Via di Sopra fino a trovare la segnaletica per il bivacco.
Seguendo il CAI 483 ci si immerge in un florido bosco lambito da gelidi torrenti fino ad arrivare a un ponte da cui si può contemplare una limpida cascata zampillante tra rocce velate di muschio.
La Casera Valbona
In poco meno di un’ora il sentiero ben segnalato conduce a Casera Valbona, accogliente rifugio alpino situato a 1783 metri di altitudine. Armoniosamente inserita nella Val di Gares in una luminosa area prativa circondata da conifere, la casera era in origine impiegata durante la monticazione e rappresenta oggi un punto di riferimento per gli escursionisti diretti al bivacco Campestrin.
All’interno del rifugio si trovano due tavoli con panche di legno, un lavandino, un ampio camino e una stufa economica. Il piano superiore è accessibile tramite una scala in legno. All’esterno si trova una fontana da cui sgorga acqua cristallina, non potabile.
Il Bivacco Campestrin
A questo punto si seguono le indicazioni per il bivacco Campestrin lungo il sentiero forestale. Inizialmente il tracciato si presenta scosceso, ma la pendenza diminuisce gradualmente nella seconda parte del sentiero. In prossimità del rifugio si passa affianco a una legnaia, presso la quale è collocato un cartello con su scritto: “Ciao. Sono la legna che deve andare al bivacco, portami con te e saprò scaldarti come solo io so fare!!!”.
Situato a 1658 metri s.l.m. l’incantevole rifugio di pietra si staglia solitario in una soleggiata distesa erbosa sovrastata dalla grandiosa mole di Sassolungo di Cibiana e di cima Sfornioi Nord. Una porta decorata di bianco e azzurro dà accesso alla cucina dotata di stufa economica, una tavola con con degli sgabelli, delle mensole in cui sono riposte stoviglie, pentole, padelle e due moka. In fondo alla stanza si trovano due letti a castello e un armadio con delle coperte. Dal soffitto in travi a vista pende un elegante candelabro.
All’esterno si trova un’area barbecue, dei tavoli con delle panche, una fontana ricavata da un tronco e una legnaia. Per tornare al punto di partenza è sufficiente percorrere a ritroso l’itinerario 483 che abbiamo seguito all’andata.
Se vi chiedete cosa fare a Ospitale di Cadore, l’escursione per il Bivacco Campestrin è consigliata a chiunque desideri immergersi nel cuore delle Dolomiti, esplorare antichi boschi pervasi da un’atmosfera fiabesca in cui regnano pace e silenzio, e ammirare alcune delle località naturalistiche più fotogeniche e affascinanti della provincia di Belluno.
Privo di difficoltà tecniche, il percorso prevede un dislivello di circa mille metri, ma la fatica dell’escursione è ripagata da vedute paesaggistiche di straordinaria bellezza.