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Cosa fare a Setteville (BL): 3 idee

Scopri cosa fare a Setteville: l’antica fiera di Santa Croce a Quero, la chiesa di Sant’Antonio, la Valle di Schievenin. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Setteville?

Il comune di Setteville confina a nord con Feltre, a sud con Cavaso del Tomba, a sud est con Pederobba, a sud ovest con Possagno e Pieve del Grappa, a est con Borgo Valbelluna e Segusino, a ovest con Seren del Grappa.

L’antica fiera di Santa Croce a Quero

L’edizione 2024 dell’antica fiera di Santa Croce a Quero è ha avuto luogo domenica 24 aprile lungo Via Nazionale e in Piazza Marconi, di fronte alla sede municipale.

In occasione della festosa ricorrenza il centro urbano del comune di anima di esposizioni di macchine agricole, musica dal vivo, rinomati prodotti agricoli del territorio, dimostrazioni di intaglio e specialità enogastronomiche locali.

Se vi chiedete cosa fare a Setteville, l’antica fiera di Santa Croce di Quero è un’appuntamento ideale per trascorrere la stagione primaverile all’insegna di mostre zootecniche e tranquille passeggiate alla scoperta degli spettacolari panorami naturalistici di questo incantevole comune del Basso Feltrino.

Per essere sempre aggiornati in merito all’evento è possibile consultare le pagine Facebook Pro Loco Quero

La chiesa di Sant’Antonio Abate di Alano di Piave

Situata in Piazza 30 ottobre, la chiesa di Sant’Antonio è incastonata nel cuore storico di Alano di Piave, sovrastato a nord dalla maestosa mole alberata di Punta Zoc, del Monte Valderoa, a sud dalle cime del Monte Palon e del Monte Tomba.

Il luogo di culto si distingue per un’imponente facciata a doppio spiovente, verticalmente tripartita da due coppie di possenti semicolonne composite. Poggianti su alti piedistalli, le quattro semicolonne sorreggono l’architrave, il fregio e il frontone triangolare dentellato. Coronato da una candida croce, quest’ultimo reca al centro del timpano un’apertura a otto punte.

Sormontato da un frontone ricurvo aggettante, il portale ligneo è affiancato da nicchie contenenti statue di santi.

Al fianco del luogo di culto si eleva la svettante torre campanaria di pietra, a base quadrata, conclusa da una cuspide poggiante su un tamburo ottagonale.

Se vi chiedete cosa fare a Setteville, questo gioiello di architettura neoclassica è internamente adornato da pregiate opere pittoriche, maestosi altari in marmi policromi e statue raffiguranti San Pietro, Sant’Antonio e la Madonna. Degno di nota è senz’altro il fine organo a canne situato dietro l’altare maggiore, al di sopra del quale si staglia uno straordinario capocielo dorato.

La Valle di Schievenin

La valle di Schievenin è un sinuoso solco vallivo del Basso Feltrino racchiuso tra il gelido corso del Piave e il versante nord orientale del massiccio del Grappa. Solcata dal Tegorzo, torrente cristallino nato dalle sorgenti carsiche formatesi nel ventre della montagna, questa luminosa formazione geologica prealpina è una meta imperdibile per gli appassionati di escursionismo e di scalata sulla roccia che si chiedono cosa fare a Setteville.

Come raggiungere la Valle di Schievenin?

Partendo dalla chiesa dell’Annunciazione di Quero, lasciate alle vostre spalle la facciata del luogo di culto e procedete su Via Nazionale, alla vostra sinistra. Dopo circa 60 metri svoltate a destra e imboccate Via Monte Cornella, poi tenete la destra in Via Indipendenza, affiancando la chiesa di Sant’Antonio da Padova. Al bivio svoltate a sinistra e seguite Via per Schievenin per 6 km, attraversando l’incantevole valle incorniciata da alture boscose e punteggiata di caratteristici caseggiati immersi nel verde.

Lungo il percorso troverete alla vostra sinistra le indicazioni per raggiungere la grotta di Santa Barbara, austero luogo di culto incastonato nella roccia, all’interno del quale si trova un altare con una candida scultura della Vergine Maria (45.950941288740346, 11.873745565920771).

Conclusa la visita alla grotta, si scende la scalinata e si prosegue verso nord, seguendo le indicazioni dell’itinerario delle Valli Schievenin e Inferno.

Il carsismo ha modellato con lentezza le pareti rocciose, creando profonde insenature, gole e fenditure che ogni anno attirano numerosi scalatori pronti a sfidare le vertiginose geometrie naturali.

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