Scopri cosa fare ad Alonte: il sentiero 45, la grotta dei mulini, la chiesa di San Biagio. Volete saperne di più? Prima di tutto…
Dove si trova Alonte?
Il comune di Alonte confina a nord, a ovest e a sud ovest con Lonigo, a sud est con Orgiano, a est con Val Liona e Orgiano.
Il sentiero 45
Il punto di partenza dell’itinerario è il parcheggio in Piazza Savina in corrispondenza della chiesa parrocchiale. Procedete in direzione sud ovest lasciando alla vostra destra una graziosa chiesa di pietra, con tetto a doppio spiovente, sulla sulla cui sommità svetta un piccolo campanile a vela.
Superate il ponticello sul corso dell’Alonte e procedete lungo il tracciato delimitato a sinistra dai campi da calcio e da calcetto, a destra da un rigoglioso vigneto. Procedete per circa 350 metri tenendo la sinistra fino ad arrivare, superata una lieve salita, in Via Pozzetto (45.36253891160358, 11.4231230052394). Procedete diritto e seguite Via Pozzetto per 400 metri, dopodiché imboccate il percorso sterrato alla vostra destra che si inoltra floridi vigneti.
Dopo 210 metri svoltate a destra, dopodiché, poco prima del declive coperto di olmi, ontani, bagolari e roveri, (45.36710249323072, 11.422163278149318) svoltate a sinistra e seguite la segnaletica in legno che conduce alla chiesa di San Michele Arcangelo nella località di Corlanzone.
Il luogo di culto si distingue per una semplice facciata a capanna incorniciata da due candide lesene su cui poggia l’architrave. Al centro del fronte, sopra il massiccio portone ligneo, si staglia un’apertura circolare. Internamente, la chiesa è ingentilita da splendidi affreschi. Ulteriore elemento di pregio architettonico è la torre campanaria, coronata da un’elegante merlatura sostenuta da beccatelli.
Procedete a nord est lungo Via Corlanzone all’ombra di robinie fino all’incrocio, poi svoltate a destra e procedete per circa 80 metri. Imboccate la stretta scalinata alla vostra sinistra che conduce in Via Molini. Attraversate le strisce pedonali, svoltate a sinistra, dopo circa 50 metri svoltate a destra e salite lungo Via Castel Bricon.
Superato un gruppetto di case, prendete il sentiero a destra che si addentra nella lussureggiante vegetazione silvana fino ad arrivare in Via Casara Roveri (45.3746011736452, 11.430943750148884). Attraversate la strada e continuate per 200 metri lungo lo sterrato racchiuso da una siepe (della quale si distinguono le foglie di ailanti e aceri campestri) e da un vigneto ben curato, poi tenete la destra e seguite il tracciato come indicato dall’apposita segnaletica (45.375385301392015, 11.433020823220309).
Raggiunto l’incrocio (45.37737011102629, 11.435386382586845), svoltate a destra e procedete a sud est fino ad arrivare in Via Toare. Girate a sinistra e percorrete Via Toare per 400 metri, dopodiché svoltate a destra all’ombra di cedri e cipressi ben allineati. Imboccate il sentiero alla vostra sinistra che si addentra nel favoloso scenario agreste scandito da campi coltivati e siepi boscose fino a giungere in Via Cavecchie (45.37809526329439, 11.444582853638423).
Svoltate a destra e percorrete Via Cavecchie per 450 metri, girate di nuovo a destra nella strada di ghiaia che serpeggia nella pianura alontina.
Giunti al bivio, tenete la destra. Superato l’alloggio turistico di Ledro Giampaolo, tenete la sinistra, poi, raggiunto il cancello di fronte alla zona militare (45.37223063238729, 11.45563168613012) tenete la destra e assecondate il sentiero in direzione sud ovest a cavallo tra un vasto vigneto e la sconfinata area della polveriera immersa nei boschi.
A questo punto (45.36305094873562, 11.45008813225285), seguite il sentiero a nord ovest che porta verso cava Manfrinato, poi svoltate a sinistra e procedete verso sud ovest.
Giunti all’incrocio con Via Cori, di fronte ad un oliveto, svoltate a destra e procedete lungo i margini del sito di estrazione fino ad arrivare in Via Campolongo (45.36195026509824, 11.432952787444586).
All’incrocio svoltate a destra e continuate per 600 metri fino a tornare al punto di partenza.
Se vi chiedete cosa fare ad Alonte e vi appassiona l’escursionismo, questo percorso è ideale per chi desidera esplorare una tranquilla località immersa nel verde ed ammirare incantevoli paesaggi collinari.
La grotta dei mulini
La grotta dei mulini si addentra per 670 metri nelle profondità carsiche alontine nascosta dalla superficie erbosa di sinuose doline soleggiate. Scoperto nel 1940 da Gastone Trevisiol, il più esteso labirinto ipogeo dei colli Berici è accessibile tramite un claustrofobico cunicolo fangoso che lentamente si allarga e si biforca in ampie gallerie, avventurandosi nelle quali si avverte sempre più intenso lo scorrere di rivoli che alimentano polle cristalline e lo scroscio di cascate zampillanti che risuona nelle caverne incrostate di tesori fossili da cui è emerso un dente di squalo.
Formatesi nella densa oscurità nell’arco di milioni di anni, le concrezioni illuminate dai fasci di luce elettrica si espongono alla suggestione e alla fantasia dell’essere umano che presto le associa a zanne acuminate di minacciose creature leggendarie, tentacoli pietrificati e gonfie radici gocciolanti, grandiose colonne di mausolei di epoche sconosciute, gelide piante e fiori sbocciati prima della comparsa dell’uomo.
La chiesa di San Biagio
Situata in Via Roma, 10, in una piazza lastricata di sanpietrini circondata dai vivaci profili collinari solcati da ordinati filari di viti e punteggiati di pallidi olivi nodosi, il luogo di culto presenta una candida scalinata che conduce ad un pronao ionico tetrastilo coronato da un frontone triangolare dentellato.
Il massiccio portale ligneo della chiesa neoclassica dà accesso alla grande aula circolare ritmata da grandi nicchie con archi a tutto sesto in cui si inseriscono elaborati altari marmorei, sgargianti opere pittoriche ed il candido tabernacolo con riflessi dorati che riproduce un tempio classico in miniatura con angeli inginocchiati ai suoi lati. Al di sotto della grande cupola metallica domina un’atmosfera solenne che invita al silenzio e alla serena contemplazione del gigantesco scrigno di opere sacre illuminato dagli oculi che si aprono nella grandiosa struttura a pianta circolare.
Se vi chiedete cosa fare ad Alonte, la chiesa di San Biagio è uno dei più significativi punti di riferimento culturali e spirituali del comune.