Trincea a Saletto di Piave restaurata dal gruppo โIย Caimani del Piaveโ dellโassociazione Argine Maestro
Oltre al Molino della Sega e al Molino Marchesin, baluardi di fondamentale rilevanza strategica durante le ultime fasi della prima guerra mondiale sul fronte del Piave, due trincee a Saletto di Breda di Piave, recentemente recuperate e restaurate, contribuiscono a promuovere il valore della memoria
Proprio in questi luoghi, lungo le sponde del fiume sacro alla Patria, si svolse poco piรน di cento anni fa la faticosissima battaglia dโarresto tra il Regio Esercito e le divisioni austro-ungariche.
Proprio in questi luoghi, nel novembre del 1917, combatterono per la prima volta i giovani soldati della classe 1899, il cui ardore e spirito di sacrificio contribuรฌ in modo decisivo alla vittoria dellโesercito italiano.
Dove si trovano le trincee rinvenute nel comune di Breda di Piave?
Le trincee visibili nelle foto riportate a inizio pagina si trovano rispettivamente in Via dei Casoni, 47, 31030 Breda di Piave (TV) e in Via del Passo, 7, 31030 Saletto-San Bartolomeo (TV).
Il restauro delle trincee della Grande Guerra sono il risultato della passione, zelo e duro lavoro dellโassociazione culturale Argine Maestro e del gruppo di rievocazione storica di Saletto dei Caimani del Piave, animati dal desiderio di promuovere e difendere il patrimonio storico del territorio.
La disfatta di Caporetto e la resistenza lungo il Piave
Alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917 il tuonare assordante di 2000 pezzi di artiglieria austro-tedesca annunciรฒ lโinizio della battaglia che avrebbe segnato la piรน pesante sconfitta nella storia dellโesercito italiano. Il martellante bombardamentoย delle batterie nemiche sul fronte italiano stanziato lungo il fiume Isonzo, unito allโimpiego del micidiale gas fosgene, anticiparono lโassalto audace e devastante della XIV armata del generale Otto von Below, composta da sette divisioni tedesche e otto divisioni austro-ungariche.
Oltre a sterminare la quasi totalitร dei soldati sulla prima linea di difesa sullโIsonzo, i massicci bombardamenti riuscirono a raggiungere anche le retrovie.
Il fuoco dellโartiglieria nemica e gli esplosivi che i reparti speciali austro-tedeschi avevano piazzato con successo dietro le linee italiane, compromisero in modo irreparabile le linee di comunicazione tra i reggimenti del Regio Esercito, intensificando il disordine e aumentando il panico tra i soldati superstiti, la cui ritirata si sarebbe presto trasformata in una fuga disordinata e caotica.
Lo sfondamento della fanteria austro-tedesca.
Le prime postazioni ad essere travolte erano quelle collocate sul monte Rombon, nel comune di Plezzo, e in corrispondenza della conca di Tolmino.
Alle otto di mattina ebbe inizio lโoffensiva della fanteria austro-tedesca, la cui avanzata si alternava allโintenso fuoco di artiglieria.
La strategia vincente messa in atto dalle forze nemiche, definita tattica dellโinfiltrazione, consisteva nello sfondare i punti deboli dello schieramento italico e, facendo leva sullโeffetto sorpresa e su pesanti bombardamenti preparatori, penetrare rapidamente e il piรน possibile in profonditร nella retroguardia avversaria. Alle ore 15:00 gli austro-tedeschi avevano giร raggiunto Caporetto.
Il 25 e 26 ottobre 1917, dopo aver occupato il monte Stol, le cime del Kolovrat e del Globocak, il Monte Nero e il Monte Maggiore,ย le forze austro-germaniche sfondarono le ultime linee di difesa italiane e dilagarono in pianura, rendendo inevitabile la ritirata generale dellโesercito italiano.
Tutti eroi!ย o il Piave o tutti accoppati
Dopo una breve ritirata lungo le sponde del Tagliamento, il 9 novembre le forze italiane riuscirono a organizzare uno schieramento difensivo lungo il fiume Piave, la cui difesa avrebbe determinato le sorti della guerra.
Durante i mesi di novembre e dicembre 1917 si svolse una cruenta e decisiva battaglia dโarresto, durante la quale lโesercito italiano, animato da incredibile risolutezza e ardore, si rivelรฒ capace di bloccare e infine respingere lโimpetuosa avanzata dei reggimenti austro-ungarici.
In corrispondenza del Molino della Sega, 16 e il 17 novembre 1917, ebbero il battesimo di fuoco i ragazzi del โ99, giovanissimi soldati la cui tenacia e incredibile coraggio li rese capaci di atti eroici determinanti per lโesito vittorioso della guerra.