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Cosa fare a Gambugliano (VI): 3 idee

Scopri cosa fare a Gambugliano: la sagra dei Patroni, la strada militare dei francesi, la chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Gambugliano?

Il comune di Gambugliano confina a nord con Isola Vicentina, a sud con Sovizzo, a sud est con Monteviale, a est con Isola Vicentina, Costabissara e Monteviale, a ovest con Isola Vicentina, Castelgomberto e Sovizzo.

La sagra dei Patroni

La commemorazione dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia, martirizzati il 15 giugno 303, si celebra a Gambugliano anche nei giorni precedenti e successivi a questo giorno. L’edizione 2022 si è svolta dal 10 al 19 giugno.

In occasione della festa, l’area della chiesa parrocchiale, in Via Antonio Bruttomesso, 1, 36050 Gambugliano (VI), ospita ogni anno, tranne rare eccezioni, grandi aree di ristorazione nelle quali potrete assaporare squisite pietanze della tradizione gastronomica vicentina. Il ricco menù include bigoli e gnocchi al ragù d’anatra, fritture di pesce, lasagne al tartufo, goderecce portate di carne alla griglia e trippe, nonché squisite frittelle fatte in casa. Protagonista indiscusso della manifestazione sarà il succulento spiedo di carne e polenta onta roteante sul fuoco, uno spettacolo per gli occhi e per il palato.

Se vi chiedete cosa fare a Gambugliano e desiderate trascorrere la primavera all’insegna di tipicità da far venire l’acquolina in bocca, calici di vino, boccali di birra, musica dal vivo e serate danzanti con orchestre di liscio, partecipare alla sagra dei Patroni potrebbe fare proprio al caso vostro!

Per tenervi sempre aggiornati in merito alle date e al programma dell’evento si consiglia di consultare la pagina Facebook Pro Loco Gambugliano.

La strada militare dei francesi

Per intraprendere il sentiero consigliato è possibile lasciare l’auto all’ombra di una grande quercia in Via Zovo, 50, 36050 Isola vicentina (VI). Lasciate la facciata della graziosa chiesa alle vostre spalle. Raggiunta Via Zovo svoltate a destra e procedete per circa 100 metri, dopodiché svoltate a sinistra in Str. False, percorso sterrato che si addentra nell’ameno panorama collinare gambuglianese. All’inizio dell’escursione troverete un dettagliato pannello informativo in merito alla storia del secolare tracciato chiamato strada militare dei francesi.

Durante il sentiero potrete abbracciare con lo sguardo lo scenario dei vivaci declivi tondeggianti solcati da dense e folte siepi e scanditi da campi coltivati punteggiati di caseggiati rustici.

Se vi chiedete cosa fare a Gambugliano e siete alla ricerca di un ambiente incontaminato, lontano dai rumori del traffico, in cui respirare aria pulita e contemplare sconfinate vedute dei rilievi erbosi soleggiati, passeggiare lungo i sereni itinerari di questo pacifico comune incastonato nel cuore del vicentino è un’esperienza certamente consigliata!

La chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia

Situata in Via Antonio Bruttomesso, 1, 36050 Gambugliano (VI) la chiesa sorge sulle pendici di un’incantevole altura costellata di pini marittimi, cedri, abeti, pruni e salici bianchi, solo per menzionare alcune delle splendide varietà arboree che circondano il luogo di culto.

Distinta da un’elegante facciata a salienti, la chiesa si affaccia su un candido spiazzo da cui si gode di una veduta ad ampio raggio dei radiosi colli ammantati di vegetazione boschiva che impallidiscono all’orizzonte.

Incorniciato da un protiro aggettante concluso da una copertura a doppio spiovente, il massiccio portale ligneo suddiviso in formelle quadrangolari è sormontato da un architrave e da una lunetta a sesto acuto decorata da un’immagine di Gesù con l’aureola, su sfondo ocra.

Delimitato da due paraste coronate da guglie, il fronte presenta un pregiato rosone sopra il quale si staglia una croce greca con decorazioni in bassorilievo. Ulteriore elemento di valore ornamentale è il motivo ad archetti pensili che asseconda il profilo degli spioventi.

Internamente, il luogo di culto custodisce elaborati altari marmorei illuminati dai riflessi sgargianti di monofore piombate in vetri policromi. Al di sotto dell’abside che ricorda la maestosa volta celeste, è inserito un raffinato organo a canne.

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