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Scopri cosa vedere a Castelcucco in provincia di Treviso (ecco come appariva Piazza dei Signori circa 270 anni fa!): immerso nel verdeggiante panorama che si estende tra i gentili pendii collinari di Asolo e le scoscese pendici del Monte Grappa, il comune Castelcucco costituisce un prezioso elemento del patrimonio naturale, storico e artistico della regione che accoglie ogni anno migliaia di visitatori, attratti dal clima mite, dall’ospitalità della popolazione locale e dallo spettacolare mosaico culturale offerto da questo piccolo e affascinante comune unico nel suo genere.
Arcipretale di San Giorgio nel Comune di Castelcucco
La chiesa longobarda dedicata a San Giorgio (soldato martire della cristianità, vissuto tra il III e il IV secolo e autore di imprese leggendarie come l’uccisione del drago che tormentava il popolo libico di Silena) attraversò diversi interventi di restauro nel corso della sua storia millenaria.
Erto sulla cima di una colle, il candido luogo di culto si distingue per una facciata a doppio spiovente, verticalmente tripartita da quattro paraste sulle quali poggiano l’architrave, il fregio (ritmato da triglifi e metope cieche) ed il frontone triangolare.
L’interno della chiesa è accessibile tramite il sontuoso portale ornato da una decorazione in stucco in stile rococò con una raffigurazione di San Giorgio.
Castello col Muson a Castelcucco
Tra le numerose testimonianze storiche che costellano il paesaggio pedemontano del Grappa, spicca il suggestivo Castello medievale situato sulla sommità del Col Muson. Questa imponente fortificazione, strategicamente posizionata in cima al colle, domina il territorio circostante offrendo una vista panoramica sulle alture e sulla vallata sottostante.
La parete nord del castello sembra sfidare un’aspra e ripida parete rocciosa, mentre la zona sud si caratterizza per una serie di terrazzamenti.
La struttura presenta due ambienti collegati da un angusto passaggio dal quale è emerso un serbatoio circolare in calcare per la raccolta dell’acqua.
Itinerario a Castelcucco: la via più breve per raggiungere il castello
I ruderi del castello, il faggio secolare, la sorgente, la chiesa di Santa Giustina.
Il punto di partenza del sentiero si trova in Via Bassi, in prossimità della Baita Alpina, nel comune limitrofo di Paderno del Grappa (coordinate: 45.83701812872409, 11.863054976052885). Abbiamo parcheggiato in una rientranza a bordo strada a breve distanza dall’inizio del percorso, opportunamente segnalato, che conduce ai ruderi del castello medievale.
Il percorso si snoda per un breve tratto lungo un declivio erboso da cui si gode di una veduta suggestiva dei colli di Possagno e di Paderno del Grappa punteggiati di ulivi, scanditi da vigneti e ammantati da floridi boschi.
Dopo circa 20 metri il sentiero si addentra nel bosco di castagni, aceri campestri, olmi, faggi, carpini, betulle, querce e roveri. Dal tracciato in terra battuta coperto di foglie umide emergono alcune rocce velate di muschio, avvolte da edera, pungitopo, ciclamini e felci. Tra la densa vegetazione si intravedono suggestivi scorci panoramici, a nord, del massiccio del Grappa, a sud, dei Colli Asolani.
Tenendo la destra come indicato dalla segnaletica gialla, dopo circa 300 metri in lieve salita il cammino si fa rapidamente più scosceso e conduce ai resti del castello medievale. Edificato tra i secoli XII e XIV, il complesso fortificato si estende per circa 150 metri lungo la cresta del Col Muson che delimita a sud la Val Cavasia. Svettante sulla cima del Col Muson a 387,5 metri, la sommità del castello, costellata di faggi, è delimitata da possenti mura di pietra coperta di edera.
Il faggio secolare, la sorgente di Col Muson
Il percorso procede verso ovest fino a portare in Via Col Muson. Tenendo la destra, procedete in discesa fino a raggiungere un cartello con informazioni storiche inerenti al castello e un pannello con una mappa dei sentieri del Col Muson e della chiesa di Santa Giustina. Tenete la sinistra fino a raggiungere la segnaletica per il sentiero 10 e il sentiero 13. Seguite le indicazioni per il sentiero 10, Val dea Tor.
Coperto, nella stagione autunnale, di un manto dorato di foglie di castagno e da , il percorso conduce a un maestoso faggio monumentale che si staglia imponente nel cuore del bosco.
Continuate lungo il sentiero in discesa fino ad arrivare nella radura in cui si trova una sorgente cristallina avvolta da un muro di pietra.
La chiesa di Santa Giustina
In prossimità della sorgente Val dea Tor, uno scosceso sentiero si inerpica a nord fino a condurre alla chiesa di Santa Giustina, luogo di culto eretto su fondamenta romane incorniciato da acacie, carpini e cipressi. Lasciate la facciata della chiesa medievale alle vostre spalle e imboccate il sentiero in direzione ovest che porta alla Fossa Casona Paetot e successivamente a Fossa Cunial, presso la quale si trovano un tavolo con delle panche, il capitello della Madonna protettrice del bosco e una grande sedia di legno.
Seguite le indicazioni per l’anello Col de Schiao. Aggirate il Col Schiao ignorando il sentiero per esperti che porta alla cima del colle. Lasciate alla vostra sinistra i sentieri 10 e 13 e procedete fino al bivio, dopodiché tenete la sinistra e seguite le indicazioni per il sentiero 12 b che riporta alla cima del Col Muson, da cui potete procedere a ritroso fino a tornare al punto di partenza.
Percorso Naturalistico e Oratorio a San Bortolo nel Comune di Castelcucco
L’itinerario escursionistico si snoda tra dolci pendii collinari e vaste aree boscose affiancate a radiosi prati verdeggianti.
Partendo da Via San Bortolo, il percorso si estende per circa 4 km, accompagnando il visitatore attraverso il vasto ecosistema arboreo, floreale e faunistico del territorio regalando testimonianze di inestimabile valore storico come l’oratorio di San Bortolo.
Le origini della chiesetta millenaria, edificata dai longobardi, risalgono a circa 1300 anni fa.
L’interno del tempietto custodisce tesori di arte e artigianato raffiguranti i dodici apostoli, la figura di Gesù Cristo e dei quattro evangelisti.
Le delicate opere di restauro hanno riportato la struttura e le opere al suo interno al loro splendore originale rendendo il prezioso santuario non solo un punto di riferimento spirituale, ma una meta significativa per chiunque sia pronto a lasciarsi rapire dalla bellezza del mosaico artistico, storico, e culturale di cui il nostro territorio è costellato.
Se vi chiedete cosa vedere a Castelcucco e volete immergervi in una dimensione fiabesca in cui la florida vegetazione si fonde in modo armonioso e suggestivo con le vestigia millenarie che si ergono silenziose tra le chiome di alberi secolari, una visita a questa località ricca di storia è certamente consigliata.
Frazioni del Comune di Castelcucco
Case Zalunardo, Collalto, San Francesco, Santa Margherita