HomeComuni del VenetoCosa fare a Lusiana Conco in provincia di Vicenza: 3 idee

Cosa fare a Lusiana Conco in provincia di Vicenza: 3 idee

Scopri cosa fare a Lusiana Conco: parco del Sojo, la valle dei mulini, l’anello dei tre confini, Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Lusiana Conco?

Il comune di Lusiana Conco confina a nord est con Valbrenta, a nord ovest con Asiago, a sud con Salcedo, a sud est con Marostica, a sud ovest con Lugo di Vicenza, a est con Valbrenta e Bassano del Grappa, a ovest con Asiago e Lugo di Vicenza.

Parco del Sojo

Incantevole museo a cielo aperto, il parco del Sojo si estende sui pendii meridionali dell’altipiano dei sette comuni. Per accedervi potete lasciare l’auto nello spiazzo presso il camposanto di Covolo dal quale si gode di una spettacolare veduta delle pendici rocciose ammantate di florida vegetazione arborea e dei tetti rossi dei borghi che costellano la vallata sottostante.

In alternativa potete parcheggiare di fronte alla graziosa chiesa dell’abitato di Valle di Sopra.

Armoniosamente inserite nello scenario incontaminato e a tratti impervio dell’area verde, un’ottantina di opere d’arte si integra in un ambiente florido e ameno nel quale il carattere artificiale dei manufatti, frutto di ingegno umano e abilità manuale, sfuma nella dimensione sfuggente e misteriosa dell’immaginazione, dell’intuito e dell’intelligenza che al tempo stesso guida la mente dei loro creatori e determina il proliferare vivace e incessante di un microcosmo vegetale, selvatico e fiabesco in cui le opere sono immerse.

Lungo il sinuoso itinerario tappezzato nei mesi autunnali di foglie umide e dorate, un gigantesco bouquet di matite colorate quasi inghiottito dalle fronde sottili e ondeggianti di alti faggi emerge dal terreno coperto da una fitta rete di vegetazione rampicante.

A umanizzare lo spirito senza tempo del bosco è l’estro creativo di artisti provenienti da ogni parte del mondo i cui linguaggi, pensieri, sogni e traumi si fondono con la natura primordiale acquisendo la forma corporea di volti stupefatti, ridenti, talvolta enigmatici, di corpi nudi danzanti tra gli intrecci dei rami, di enormi mani sospese, aperte o indicanti, di mani minute racchiuse o intrappolate in gabbie di legno, di corpi distesi, incatenati alla nuda roccia e dall’espressione atarassica.

Per informazioni in merito alla storia del parco e dei suoi ideatori, e al prezzo del biglietto, si invita a consultare il sito ufficiale del Parco del Sojo.

Se vi chiedete cosa fare a Lusiana Conco e vi appassiona l’escursionismo, addentrarvi nell’atmosfera al confine tra realtà e magia di una delle più suggestive località dell’altipiano di Asiago sarà un’esperienza indimenticabile!

La valle dei mulini

Ci troviamo nel parcheggio di fronte alla chiesa della frazione di Valle di Sopra a Lusiana. Dirigervi verso sud in direzione di Valle di Sotto passando per il pittoresco caseggiato di Rigine, prima tappa del percorso.

La pacifica località è incastonata negli scoscesi e luminosi rilievi prativi disseminati di soffioni e ranuncoli gialli che sbocciano e fioriscono nello sconfinato panorama che secoli or sono era scandito dalla regolare successione di terrazzamenti coltivati a orzo, segale e frumento brillante al sole.

Accessibile tramite serpeggianti itinerari incorniciati da muretti a secco coperti di foglie, il pestarino di Rigine è alimentato dalle vivaci acque del torrente Chiavone che, azionando il possente tronco dell’albero motore collegato a una ruota dentata, trasmettono il movimento alle macine di pietra al piano superiore che decorticano l’orzo.

Affascinante esempio di archeologia industriale, il maglio di Armido pare animato di vita propria grazie all’incessante movimento della ruota in legno, punteggiata di folte macchie di muschio spugnoso, che mette in moto il grande martello usato per plasmare il metallo e realizzare chiodi e utensili da impiegare in ambito agricolo e artigianale.

Avvolto dal sereno panorama rurale di Valle di Sotto, il mulino della famiglia Garzotto è uno dei complessi molitori più significativi e meglio conservati nella valle dei mulini e reca al suo interno ancora la macina per il granturco.

L’anello dei tre confini

Così chiamato in quanto include le località di Valstagna e Campolongo (attualmente parte del comune di Valbrenta) e Lusiana Conco, l’anello dei tre confini è una piacevole avventura che si snoda tra vaste valli erbose e vette ricoperte di silenziose e maestose foreste di latifoglie che si estendono a perdita d’occhio.

Ideale per gli appassionati di escursionismo, il punto di partenza del sentiero è lo spiazzo sterrato in corrispondenza del Bar Ristorante Val Lastaro (45.81767751319453, 11.626532535389753).

Da Monte Frolla, a 1.118 metri sul livello del mare, potrete ammirare una delle vedute più emozionanti del percorso che abbraccia la sterminata vallata sottostante.

Seguite le indicazioni per l’agriturismo “Le porte”, dopodiché procedete in direzione del monte Cogolin. Ulteriore meta di notevole interesse naturalistico e paesaggistico è Malga Pozzette (raggiungibile seguendo la dicitura 3c), nella quale troverete un rifugio in cui potervi rifocillare prima di procedere verso le successive tappe.

A questo punto procedete verso Malga Col d’Astiago, anch’essa dotata di un’area ristoro, tramite una salita un po’ impegnativa.

Continuate lungo la segnaletica 3c e percorrete una mulattiera per circa 1 km, dopodiché svoltate a destra e seguite un sentiero in salita (sempre seguendo le indicazioni 3c) fino ad arrivare a Malga Montagna Nova di dietro a Conco, da cui potrete intraprendere il tratto sterrato conclusivo della formidabile camminata.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Booking.com

Leggi anche