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Cosa fare a Salcedo in provincia di Vicenza: 3 idee

Scopri cosa fare a Salcedo: la festa del ringraziamento e della suca, la chiesa di Sant’Anna, l’eremo di San Valentino. Volete saperne di più? Prima di tutto…

Dove si trova Salcedo?

Il comune di Salcedo confina a nord con Lusiana Conco, a sud con Fara Vicentino, a est con Marostica e Molvena di Colceresa, a ovest con Lugo di Vicenza e Fara Vicentino.

Festa del ringraziamento e della suca

Uno degli appuntamenti più affascinanti e coinvolgenti di Salcedo, la festa del ringraziamento e della suca si svolge ogni anno nella seconda metà di settembre per celebrare le tradizioni agricole e artigianali che costituiscono l’identità culturale dell’operosa comunità armoniosamente inserita tra i vivaci pendii erbosi nel cuore della provincia di Vicenza.

Le vie del centro, le piazze, le case e le chiese si colorano e ravvivano facendo riaffiorare momenti di quotidianità che i ritmi della natura e gli utensili in legno e ferro battuto scandivano lentamente prima che l’avvento dei tempi d’oro dell’industrializzazione nella seconda metà degli anni ’50 accelerasse i ritmi della nostra società.

A testimoniare il progresso tecnico che ha distinto il miracolo economico italiano sono splendidi trattori d’epoca a ruote e a cingoli che annunciano da lontano la propria presenza con boati fumosi e scoppiettanti.

Grandi stand gastronomici vi permetteranno di assaporare specialità di pasta, carne, piatti a base di zucca dall’aroma piacevolmente dolce nonché pregiate varietà di radicchio dalla consistenza lievemente croccante, leggermente amarotiche e dalle brillanti tonalità che vanno dal rosso al viola acceso.

Se vi chiedete cosa fare a Salcedo e siete alla ricerca di un’idea originale per godervi le ultime giornate della stagione estiva, partecipare alla festa del ringraziamento e dea soca sarà un’occasione ideale per conoscere l’operosa comunità rurale attraverso le significative tappe che ne ripercorrono la storia, dalle secolari usanze contadine al rombo del progresso che ha catapultato nella modernità l’antico paesino di pietra senza mai tradirne l’anima, riconoscibile nei piatti poveri, nutrienti e squisiti di una terra unica e incantevole.

Altra prelibata pietanza che attesta l’elevata qualità delle materie prime prodotte nella verde e salubre ambiente del vicentino è la tosella, tipicità casearia originaria dell’altopiano dei sette comuni.

La Chiesa di Sant’Anna e l’eremo di San Valentino

La chiesa è raggiungibile tramite l’ameno itinerario ben segnalato della valle dei mulini che parte dalla località di Valle di Sopra di Lusiana Conco. In alternativa, la meta è raggiungibile partendo dal centro di Salcedo.

Potete lasciare l’auto nel parcheggio in Via Corticella (45.75678866560519, 11.566016047323208). Procedete verso nord fino all’incrocio in Via Roma. Svoltate a sinistra, lasciate la parrocchia alla vostra sinistra e imboccate Via Cesare Battisti. Dopo 190 metri girate a destra in Via Fontana e seguite la sinuosa strada asfaltata delimitata da muriccioli e siepi ben curate che serpeggia tra i colli.

Il percorso si addentra nella densa vegetazione arborea tra le cui fronde si scorgono spettacolari vedute paesaggistiche dei declivi costellati di uliveti e vigneti che si perdono all’orizzonte da maestosi rilievi montuosi.

Seguite Via Fontana fino a raggiungere un vasto spiazzo con dei cartelli che indicano in modo dettagliato i percorsi naturalistici che si addentrano della vasta estensione silvana. Continuate verso ovest lungo un viale incorniciato da cipressi ben allineati che conduce alla candida mole della chiesa di Sant’Anna.

Erta in uno dei punti panoramici più suggestivi di Salcedo, il luogo di culto si innalza sulla cima di un colle boscoso, uno dei luoghi più silenziosi del comune che sembra invitare alla calma contemplazione di un’atmosfera pacifica e all’apparenza senza tempo.

Poggianti su un massiccio basamento, due coppie di lesene corinzie sorreggono architrave, fregio e frontone triangolare che costituiscono l’ingresso della struttura. Illuminato da finestre a lunetta, l’area interna presenta un’elaborato altare marmoreo dedicato a Sant’Anna. La chiesa neoclassica è collegata all’eremo di pietra dell’XI secolo di San Sigismondo e San Valentino, grazioso edificio distinto da una facciata a capanna semplice e disadorna, e al campanile millenario recante quattro bifore nella cella campanaria.

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